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(XSR900) XSR900 GP


Kevin21

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Yamaha svela la nuova XSR900 GP ispirata al passato

 

La gamma Sport Heritage rende omaggio ad alcune delle moto più iconiche della storia della casa dei Tre diapason fondendo design storico e tecnologia innovativa

 

Il  marchio giapponese svela la nuova Yamaha XSR900 GP, ultimo gioiello della gamma Sports Heritage, che celebra alcune delle moto da corsa più famose del passato della casa del Sol Levante. La nuova XSR900 GP incarna la storia delle competizioni Yamaha combinando il richiamo ai leggendari Grand Prix degli anni Ottanta alla tecnologia più innovativa, come il motore CP3 da 890 cc, l'Imu a sei assi derivato dalla R1 e i sistemi di assistenza al pilota sensibili all'inclinazione. La nuova XSR900 GP sarà disponibile nei concessionari a fine aprile, anche in versione depotenziata per i possessori di patente A2, in due colori: Legend Red e Power Grey. Prezzi ancora sconosciuti. 

 

 

YAMAHA XSR900 GP: COME È FATTA

 

La nuova Yamaha XSR900 GP non è una replica, ma un modello che sfoggia prestazioni moderne e tecnologia avanzata rispettando il passato. Il cupolino superiore, omaggio all'epoca d'oro del marchio dei tre diapason, ricorda quello utilizzato sulle moto Yzr Grand Prix degli anni Ottanta, ma anche quello delle moto sportive di serie Fzr e Tzr del decennio successivo. Il faro arrotondato a Led della XSR900 è stato sostituito da un compatto modulo lente, ben nascosto nel cupolino anteriore. La scocca non rappresenta un simbolo del passato solo dal punto di vista estetico, ma anche per come è fissata, ovvero con una struttura tubolare collega il cupolino al telaio e al cruscotto. La carena superiore è supportata da una struttura identica a quella utilizzata per la TZ250 originale in puro stile racing e fissata con un perno beta. Spiccano i manubri separati "clip on". La cover della sella è stata realizzata in colori abbinati per completare il look da corsa con l'estremità posteriore squadrata tipica degli anni Ottanta che nasconde la luce posteriore, mentre il fermo sella sulla parte superiore del cupolino mantiene il pilota in posizione. Il telaio è a diamante, lo stesso della XSR900, ma rinforzato, i cerchi leggeri sono Spinforged da 17" e gli pneumatici dei Bridgestone Battlax Hypersport S23. Sospensione anteriore con forcella a steli rovesciati, forcellone oscillante con leveraggi progressivi al posteriore entrambi Kyb. Impianto frenante composto da pompa radiale Brembo con doppio freno a disco da 298 mm di diametro all'avantreno e freno a disco singolo idraulico da 245 mm di diametro al retrotreno. L'altezza della sella è di 835 mm.

 

YAMAHA XSR900 GP: IL MOTORE

 

La potenza erogata e il rapporto di trasmissione del motore CP3 da 890 cc sono identici a quelli della XSR900, ma la struttura del cupolino anteriore della XSR900 GP aumenta sia l'accelerazione che la velocità massima, mentre i condotti sui pannelli laterali scaricano in maniera efficace il calore del radiatore per massimizzare le prestazioni di raffreddamento. Il propulsore a tre cilindri eroga una potenza di 118 Cv e una coppia massima pari a 93 Nm.

 

YAMAHA XSR900 GP: L'ELETTRONICA

 

Sviluppata direttamente dai sistemi elettronici disponibili sulla R1, l'Imu a sei assi high-tech della XSR900 GP misura costantemente l'accelerazione nelle direzioni avanti-indietro, su-giù e sinistra-destra, oltre alla velocità angolare nel passo della moto, nelle direzioni di rollio e imbardata. L'Imu a sei assi è in grado di inviare i dati in tempo reale alla centralina Ecu che controlla la serie di sistemi elettronici di assistenza al pilota, tra cui il sistema di controllo della trazione sensibile all'inclinazione, il sistema di controllo dello slittamento, il sistema di controllo dell'impennata della ruota anteriore e il sistema di controllo della frenata. La XSR900 GP è anche il primo modello Sport Heritage ad essere equipaggiato con il cambio elettronico Quick Shift System di terza generazione. Tre le modalità di guida messe a disposizione dal dispositivo Yamaha Ride Control: Sport, Street e Rain. Schermo Tft da 5".

 

YAMAHA XSR900 GP: LE COLORAZIONI

 

Decorata in uno dei colori più iconici del Grand Prix di Yamaha, la XSR900 GP è disponibile con una livrea heritage ispirata alle moto di piloti come Wayne Rainey e ai campionati del mondo di Grand Prix della categoria 500 cc degli anni Ottanta e dei primi anni Novanta, completa della tabella porta numero gialla sulla scocca. Il telaio in stile Deltabox e il forcellone sono rifiniti in argento per evocare l'epoca dei prototipi degli anni Ottanta.

 

LA STORICA LIVREA BIANCO ROSSA

 

Il "Re" Kenny Roberts portò la YZR500 al suo terzo titolo GP premier-class consecutivo nel 1980, ma dal 1981 in poi Yamaha affrontò una serie di difficoltà. Per uscire da questa situazione Yamaha iniziò a sviluppare nuove tecnologie per gettare le basi per le lotte per il titolo nella seconda metà del decennio progettando la prima moto con telaio Deltabox twin-spar. Nel 1981, il pilota inglese Barry Sheene entra a far parte del team ufficiale della casa giapponese dopo aver conquistato due titoli nella classe 500 cc nel 1976 e nel 1977 con la Suzuki. Con il tre volte campione Roberts, il team punta in alto.

Cambia la livrea della YZR500 si passa dal giallo/nero Yamaha Usa che caratterizzò la tripletta di Roberts a uno sfondo bianco con motivo a blocchi fluenti rossi in cima, circondato da sezioni di un blu scuro e tabella porta numero gialla. Delle 11 tappe della stagione, Roberts ne vinse due, Sheene una. I due si classificarono rispettivamente, al 3° e al 4° posto della classifica generale, lasciando il titolo a Marco Lucchinelli, su Suzuki. Nel 1981 Yamaha presentò due versioni della YZR500. Il motore della 0W53 vantava due scarichi posteriori e un telaio in alluminio, mentre la 0W54 utilizzava un motore square-four, in cui i quattro cilindri erano disposti a coppie adiacenti, formando un quadrato. Utilizzava un sistema di aspirazione con valvola a disco rotante per ottenere un vantaggio alle alte velocità. Nel 1983 è la volta della livrea bianco rossa Marlboro sempre con Roberts. Sarà lui a portarla al debutto, ma con la quale non vincerà mai il titolo. La mitica livrea diventerà "vittoriosa" con i tre titoli di Eddie Lawson, 1984, 1985 e 1986, nell'88 con John Kocinski e con altre tre corone iridate conquistate da Wayne Rainey nel 1990, nel 1991 e nel 1992.

 

Gazzetta

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