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(MT-03) Mono e forcelle by Sò & Zò


Mandrake

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Dopo la modifica delle forcelle USD non si poteva lasciare il mono di serie...

 

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come và?... direi che siamo al top, basta pensare di fare le curve e già sono impostate, copia l'asfalto che è un piacere, la differenza sostanziale sta nell'affrontare le buche in serie, quelle fastidiosissime che ti fanno pensare al peggio, e poi ci passi sopra e non senti altro che una leggera vibrazione... che dire Munta, ottimo lavoro come al solito, a te l'onore di spiegare il lavoro fatto... ;)

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Che dire?
Il mono montato sulla moto di Mandrake, rappresenta la prima evoluzione del mio sistema bicamera.

Quel sistema và ancora mo
lto studiato e c'è ancora molto su cui lavorare.
In questa serie di mono, fornito in esclusiva solo a tre tester selezionati (dovrebbero avere tre differenti modi di guidare la moto), rappresenta non una semplificazione, ma una strada completamente diversa :

Non essendo un sospensionista, sono ricorso più ai calcoli e alle portate del flusso, invece che rifarmi a esperienze passate.
In fin dei conti praticamente nessun progettista di aerei ha anche il brevetto di pilota ...

 

La mia soluzione si allontana dal classico sistema usato nel revisionare il mono.

Ho percorso pertanto, la strada di modificare completamente sia il pacco lamellare che la parte idraulica.

Uno dei "difetti" del sistema di serie è che è un sistema economico.
Tanto di cappello di fronte al costruttore, ma si può andare oltre.

 

- Il primo punto su cui intervenire è il volume d'olio, che di serie è veramente poco. Nel primo mono che revisionai, seguii la strada tradizionale, ma mi resi conto che dopo poche migliaia di km ero al punto di partenza. Bisognava superare il fatto di revisionare il mono.
In questo devo dare ragione ai tecnici della Ohlins che danno una vita operativa non superiore ai 5000 km. Purtroppo.

Da qui la necessità di aggiungere un serbatoio dell'olio.

Eliminando il diaframma, si recupera lo spazio che normalmente viene occupato dalla camera del gas.

Il calore che il mono assorbe, dalla vicinanza al motore e dall'aria calda proveniente dal radiatore, che è veramente tanto .. basta mettere una mano sul corpo del mono dopo un pò di km..

 

- Il secondo punto è decidere quale sia il volume di gas necessario. La quantità di gas, o meglio il volume della camera del gas, non è un valore messo lì allavalàchevàbene, ma deve essere ben calcolato.

 

- Il terzo punto è scoprire quale sia la pressione corretta. Sù questo punto vale la pena spendere due parole... A COSA SERVE? .. bella domanda.
Le risposte sono sostanzialmente due:
* a compensare la differenza di volume tra la camera contenente lo stelo e quella senza

** ad evitare la cavitazione interna... e qui c'è parecchio da dire. La cavitazione classica crea dei danni nelle pompe idrauliche ad ingranaggi perchè le bollicine che si creano rompono il velo d'olio e quindi i denti battono tra di loro, rovinandosi.
In un mono non abbiamo quel problema, ma ne abbiamo uno ancora peggiore.
In fase di estensione o in compressione si creerà in una delle camere una depressione in questa zona di formeranno delle microbolle di vuoto. In queste bolle si innesca un "incendio" dei gas, non vi siete mai chiesti come mai l'olio degli ammortizzatori che sostituite ha un colore scuro pur non avendo tutti i problemi dell'olio del motore? Idem per le morchie.. da dove arrivano? sono i residui delle microscopiche esplosioni
Da dove provengono i gas? Dalla pentola per far bollire gli spaghetti ..... scherzo ... la fisica c'insegna che più bassa è la pressione prima bolle un liquido. Da qui gli spaghetti che sul Monte bianco non riusciremmo mai a cuocere perchè l'acqua ci bollirebbe ad una pressione decisamente inferiore di quella di casa nostra.

 

- Il quarto punto sembrerebbe ovvio .. basta aumentare la pressione di ricarica..... invece non è proprio così facile la soluzione. Ovvio che più aumentiamo la pressione più rimpiccioliamo le microbolle di vuoto ... ma più alziamo la pressione e più essa stessa si oppone al passaggio dell'olio tra le due camere.
Un effetto che si oppone, comprimentole, all'apertura delle lamelle e quindi un aumento della forza che il flusso deve esercitare per aprirle.
In pratica aumentando la pressione s'irrigidisce la sospensione, ma lo si fà sull'intero range di lavoro e questo non và bene.

 

Quindi la strada, che io ritengo da percorrere, è quella di usare la pressione minima per evitare i problemi di cui sopra e demandare alla cartuccia oleodinamica il compito della frenatura
 

Questi quattro punti .. assieme ad altre cose sono la guida che ho seguito per creare il mio mono.

PS: ho corretto un pò la sintassi che ieri sera era fuori servizio .... già che c'ero ho cercato di meglio esprimere le mie idee



 

Modificato da Muntagnin
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... la fisica c'insegna che più bassa è la pressione prima bolle un liquido. Da qui gli spaghetti che sul Monte bianco non riusciremmo mai a cuocere perchè l'acqua ci bollirebbe ad una pressione decisamente inferiore di quella di casa nostra.

 

 

@Eugenio: scusa il mio ardire, ma in questa frase per caso non c'è un'inesattezza? Vuoi rivederla?

 

Ho letto con moltissima attenzione, nei limiti delle mie conoscenze tecniche ovviamente, tutta la trattazione sugli ammortizzatori e sulle forcelle sia qui nel forum che sull apagina FB. Devo dire che come divulgatore non te la cavi niente male :)

 

In garage adesso ho una la mia MT-09 che da subito ha mostrato i suoi limiti nel reparto sospensioni. Diciamo che sono abituato bene con la MT-01 che c'è parcheggiata a fianco, con forcelle già buone in originer, miglirate con un kit pompanti della Matris, e con un ottimo mono della Wilbers.

 

Veniamo al dunque: Il mono necessità di qulche cosa di meglio e la forcella (che ben conosci avendone vivisezionata e modificata una) ha bisogno di meglio che non la pochezza che contiene.

 

Sul mercato c'è di tutto e di più come materiali e inoltre ci sono i guru (tipo Rinaldi, Giotek, ecc.). Per non parlare dei prezzi. Se uno ti chiedesse un parere da tecnico, considerando un budget adeguato alle aspettative di un old-man non proprio di primo pelo nella guida, che cosa consiglieresti?

 

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... la fisica c'insegna che più bassa è la pressione prima bolle un liquido. Da qui gli spaghetti che sul Monte bianco non riusciremmo mai a cuocere perchè l'acqua ci bollirebbe ad una pressione decisamente inferiore di quella di casa nostra.

 

 

@Eugenio: scusa il mio ardire, ma in questa frase per caso non c'è un'inesattezza? Vuoi rivederla?

 

 

forse la sintassi ha qualche pecca .. forse ci sono problemi tra l'oggetto ed il complemento oggetto.

Comunque ... forse ti riferisci al fatto che se l'acqua bolle a meno di 100° gli spaghetti è difficile portarli a cottura.

 

Tu sai l'immensa stima che io nutro nei confronti di Rinaldi, mentre Giotek non lo conosco.

A mio parere il primo, ma sicuramente anche il secondo, sono degli ottimi revisionatori e conoscitori delle sospensioni. Tanto di cappello.

I GURU sono, a mio parere, invece quelli che creano da zero qualcosa di nuovo. Gente che lavorano all'interno dei reparti Skunk Works delle fabbriche produttrici.

 

Concordo che il mercato sia pieno di materiali, il più delle volte con utilità dubbia.

Prima di imbarcarmi nel mondo delle sospensioni, ho studiato tutto quello che era reperibile.

 

La mia idea propositiva after market?

Il top nelle sospensioni è prodotto dalla PENSKE, che purtroppo sono poco interessati al mercato EU.

Ora è entrata la KAYABA ... che notoriamente è il punto di riferimento del settore.

Se invece parliamo di materiali da sostituire il Top è la STOLTEC

 

Il vero problema è un'altro, per uno che sà sfruttare la ciclistica settata ... ce ne sono nove che dicono " .... ho fatto revisionare le sospensioni ed adesso è un'altra moto ...". A mio parere, c'è del vero nella dichiarazione .. infatti dopo la revisione la sospensione è come era da nuova .. ma dopo 5.000 km? Il punto è che le sospensioni degenerano lentamente e quindi l'utilizzatore non se ne rende conto .. salvo scoprire che dopo la revisione ha un'altra moto e sono è tornati al punto di partenza.

Gente che scrive che questo è troppo caro in rapporto qualità prezzo, ha mai smontato una sospensione? ha mai regolato i SAG?

Il 90% delle moto che ho avuto sotto mano... sono settate sul molle ... e poi si lamentano che oltre una certa velocità la moto sbandiera...

Allora gliele indurisci, ma dopo si lamentano che sono scomode.

 

Modificato da Muntagnin
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Ieri ulteriore test del mono, testato con passeggero di oltre 90kg ( io peso altrettanto) per circa 80km, su autostrada nei curvoni veloci sembrava di andare sui binari da quanto era stabile, sul tratto di montagna nessuna difficoltà nei rapidi cambi di direzione, comportamento pressochè identico a quando si và da soli... dopo questo test posso affermare che l'asseto della mia motorella è più che soddisfacente..grazie ancora al mio compagno di merende... ;)

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partendo dal presupposto che una buona percentuale di motociclisti di sospensioni non ci capisce na ceppa e che quando và bene sfruttano la moto al 70/80%, bisogna comunque ammettere che la nostra motorella in questo reparto è lacunosa e ciò rende necessario qualche aggiustamento, poi arriva il Don e invece di modificare come facciamo noi comuni mortali, si inventa un sistema alternativo che, ci lascia tutti con un palmo di naso.

adesso ti lasciamo il tempo per i test e le evoluzioni, poi, o lo rendi disponibile, o creo un gruppo per dare fuoco alla tua officina :ph34r:  :hyper:  :ph34r:

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