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euro 4: sappiamo come funziona?


freddy

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incuriosito ho trovato sul Corriere della sera l'articolo seguente

 

Alla fine è arrivata, la bestia nera del mondo motociclistico è ormai al varco. Nulla è più possibile fare per procrastinare quella che si configura come una rivoluzione per il nostro mondo. L’utente finale si accorgerà dei cambiamenti, ve li descrivo alla fine ma, soprattutto avrà la percezione di veicoli più specializzati e tecnologici, ed oggi come mai, distanti dalle moto che inforcavano i nostri padri. Parliamo delle nuove normative Euro4 che rivoluzionano pesantemente il modo di costruire motocicli, e che costituiscono solo il primo passo verso un già previsto aggiornamento ad Euro5 nel 2020.

Il nuovo pacchetto normativo infatti non si limita ad inasprire solo i limiti consentiti in termini di inquinanti, piuttosto ridefinisce molti parametri costruttivi, ponendo dei paletti insormontabili, per rispettare i quali i costruttori dovranno sostenere dei costi di sviluppo superiori di almeno un ordine di grandezza rispetto a quanto fatto fino ad oggi.

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Uno dei test per la nuova omologazione Euro4

La nuova legge 168/2013, nota ai più come Euro4, che interverrà sulle nuove omologazioni a partire dal 1/1/2016, mentre per quanto già omologato ci sarà possibilità di immatricolazione fino al 1/1/2017, rende di fatto obbligatorio dotare, tra le altre cose, i nuovi veicoli con ABS e presa diagnostica OBD. Per il secondo aspetto c’è da ristrutturare la rete elettronica del veicolo, adeguandosi a standard imposti da costruttori mondiali, prendendo largamente spunto dal mondo auto, con tutti i vantaggi e svantaggi che ne conseguono, mentre il tema della sicurezza funzionale si fa ancora più presente e trova la sua massima espressione nell’obbligatorietà del sistema antibloccaggio freni.

Ora, chiariamolo subito, l’ABS può salvare da spiacevoli inconvenienti, per non dire delle vite salve grazie ad esso, eppure sulle moto è una tecnologia offerta ad oggi solo da due grandi gruppi industriali, con conseguenti costi di sviluppo a cinque zeri, per prodotti standard, non parliamo neanche di quanto realizzato su specifiche richieste del cliente…

I costi sono sicuramente affrontabili con relativa leggerezza da parte dei più grandi costruttori, mentre i piccoli si trovano in balia di un problema economico di non indifferente portata.

Un aspetto più “subdolo” delle nuove normative, in quanto meno visibile per l’utente finale, è quello legato ai limiti imposti in termini di emissioni inquinanti da TUTTO il veicolo, quindi non solo dai prodotti della combustione. Questo aspetto comporterà l’adozione di nuovi dispositivi atti a limitare l’emissione di idrocarburi in atmosfera (parliamo dell’altrimenti noto canister) e da impianti di scarico più voluminosi/complessi per poter trattare con più efficacia i gas.

Nel mondo auto i processi che si stanno integrando adesso nelle motociclette, sono ormai da anni lo standard ma vi è da dire che in ambito automotive il costo degli investimenti sostenibili è immensamente superiore ed ancor più importante, l’architettura di una autovettura consentono un impatto estetico e dimensionale molto più morbido da parte di eventuali dispositivi accessori.

Faccio un esempio così da rendere esplicito ciò di cui sto parlando: Ducati, Moto Guzzi e BMW sono state tra le prime case ad omologare secondo la 168/2013, in particolare la prima ha presentato già alla fine dell’anno 2014 la Multistrada m.y. 2015 rispondente alle nuove norme, ed ecco quindi comparire sul lato sinistro della moto un contenitore nero con dei tubicini che si perdono nei meandri del motore: il canister. Uno scatolotto di dimensioni non trascurabili, che deve essere in qualche modo alloggiato sul veicolo.

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Il canister: lo scatolotto nero alla sinistra del cilindro anteriore, dietro il radiatore dell’acqua

Ancora più eclatante è l’esempio della nuova Panigale 959, moto splendida, a mio modo di vedere mortificata da un impianto di scarico quantomeno sovrabbondante rispetto al bilanciamento generale del veicolo: un’altra delle modifiche indispensabili per poter rientrare nei limiti sonori e di emissioni inquinanti della 168/2013.

Tutti questi strani ammennicoli si erano visti in passato su motocicli destinati ai mercati Giapponesi o Americani, ove le emissioni sonore ed inquinanti sono stati sempre rigidamente normati, più ancora che in Europa.

Abbiamo visto quindi gli aspetti negativi della norma ma, alla fine, l’utente finale ne trae dei vantaggi? Direi certamente di si, le moto saranno costruite con investimenti maggiori che si rifletteranno su prodotti più maturi, sicuri e rispettosi dell’ambiente. Un altro aspetto di sicuro interesse per noi motociclisti, anch’esso imposto dalle norme Euro4, sarà l’obbligatorietà alla certificazione di test di durata di almeno 35000km, con una garanzia scritta da parte del costruttore che il veicolo si comporti come da nuovo anche alla fine dei test più severi. Questa tema, insieme agli altri, sarà anche una occasione per una sana sfoltita di tutti i costruttori fantasma non europei che ad oggi propongono sul mercato dei prodotti francamente non all’altezza di un mercato maturo e sempre più professionale.

Ben vengano allora le nuove norme, vuol dire che, personalmente, per avere ancora un briciolo delle esperienze sensoriali del passato, ogni tanto aprirò il tappo della benzina ed asprirerò con voluttà i gas aromatici che tanto mi esaltano.

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Lettura molto interessante.

 

Così compreremo delle moto Euro4 e dal 2020 Euro5 che prontamente "stapperemo" con centraline aggiuntive o taroccando quelle di serie, con molto più gusto di prima.

 

Oppure faremo i bravi ragazzi? :rolleyes:

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Lettura molto interessante.

 

Così compreremo delle moto Euro4 e dal 2020 Euro5 che prontamente "stapperemo" con centraline aggiuntive o taroccando quelle di serie, con molto più gusto di prima.

 

Oppure faremo i bravi ragazzi? :rolleyes:

Ma... si può dire?

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scusate ma la storia dell'euro 4-5-6-7-8-9-10 mi sembra proprio una@£&%(!$.ta !---tira tira e ritira ad un certo punto sto motore dovrà pur buttare fuori qualcosa no ? o lo facciamo andare con la gazzosa! e poi inquina più un ciao o una porsche cayenne-- mà.

Modificato da pudu364
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In effetti, come ha fatto notare Gerribs, lettura molto interessante. Ringrazio l'autore del Topic. Mi piacerebbe molto sapere cosa, a conti fatti, posso togliere da una moto, senza nessun tipo di conseguenza. O magari per ottenere un miglioramento...

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Per me possono anche uscire con euro10, importante che non rompano le palle agli euro più vecchi considerato che sono stati omologati ed immatricolati dal nostro paese, ci si paga la tassa di circolazione e pertanto devono poter circolare liberamente

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Per me possono anche uscire con euro10, importante che non rompano le palle agli euro più vecchi considerato che sono stati omologati ed immatricolati dal nostro paese, ci si paga la tassa di circolazione e pertanto devono poter circolare liberamente

Recentemente ero a Parigi ed ho assistito per caso ad una manifestazione della Federazone Motociclista Francese impressionante ( mai viste così tante moto insieme ), ho cercato di capire il motivo di tale movimentazione e da quello che ho capito vogliono vietare la circolazione a tutte le "vecchie" moto che inquinano ( oltre alle macchine ).

Spero che non succeda mai, tanto meno da noi.

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Si eod a Roma approvato, però essendo che siamo sotto dittatura di un governo imposto da altri, dubito si otterrebbe qualcosa, e dubito anche che gli italiani si mobiliterebbero in massa non essendoci in questione una palla da calcio

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