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amici MT nelle zone terremotate


freddy

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Era circa il 1 maggio (a memoria) del 2015 quando ci siano trovati sulle zone del terremoto per fare un'adunata

ci siano trovati davanti le mura d'ingresso a Norcia ed abbiamo fatto una sosta

Mi duole il cuore pensare che lì sia tutto distrutto

me ne duole ancor di più pensare che qualche amico MTista possa trovarsi in condizioni di bisogno

 

ho scoperto il mese di agosto che c'è un gruppo di enduristi di Cerveteri che si è adoperato per portare aiuti alle popolazioni con le loro moto raggiungendo i posti non taggiungibili dagli altri mezzi di soccorso.

Sarebbe vermante bello e nobile riuscire a partecipare alla loro opera ma sinceramente non so proprio come

 

:049: :049: :049:  per tutti quelli che sono stati colpiti


Li hanno già ribattezzati "angeli col casco", sono enduristi che portano aiuti ai terremotati in modo rapido ed efficiente in sella alla loro moto. Fra Accumoli, Amatrice e i paesi della Valle del Tronto colpiti dal sisma, si muovo agili fra i boschi e superano terreni dissestati e macerie, con lo scopo di raggiungere i luoghi isolati dove le persone hanno bisogno di supporto e medicinali. 

L'enduro arriva dove gli altri non possono

L'iniziativa è partita dai motoclub di Ascoli Piceno e Cerveteri, ma la voce si è diffusa rapidamente e anche altri esperti fuoristradisti dalle regioni vicine hanno raggiunto il reatino. Sotto la direzione della Protezione Civile, caricano in sella quello che possono, anche medici, e partono in missione. Sono circa 30 gli enduristi attivi, organizzati a turni di 5 moto, che fanno avanti e indietro per le valli e i boschi, ricevendo la migliore ricompensa possibile: la gratitudine delle persone in difficoltà.
FMI ha deciso di dare ufficialmente il proprio aiuto contattando diversi Motoclub: "Vorremmo contribuire in modo concreto e siamo riusciti a mobilitare tanti motociclisti pronti a partire per le zone colpite" ha dichiarato Paolo Sesti. Mario Menicocci è il coordinatore delle squadre in loco: "Siamo in grado di operare per la ricerca dispersi, protezione incendi e realizzare il servizio di motomedica. In pratica tutto quello che la moto permette di fare in termini di rapidità. Abbiamo maxi enduro e enduro leggere, le prime servono per trasportare i medici dove occorrono, le seconde invece per far arrivare le medicine"

No agli aiuti improvvisati

Da tutta italia arrivano adesioni e solidarietà. Sono in molti che si stanno organizzando in squadre e sono pronti a partire per dare il loro aiuto su due ruote, ma al momento la situazione è gestita in maniera impeccabile e la Protezione Civile esorta a non organizzare carovane di aiuti improvvisati, per evitare di creare confusione. Se volete collaborare, vi invitiamo a contattare la FMI o i club che già sono attivi sul posto e che stanno collaborando strettamente con le autorità che gestiscono le attività di soccorso.

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“Non ci è rimasto assolutamente nulla, abbiamo perso tutto, ci servono acqua e recinti per gli animali”. Questo l’accorato appello di Valentina Fausti, che produce ottimi salumi di Norcia.

 

Sotto le macerie del terremoto che ha devastato nuovamente il centro Italia, Valentina ha visto letteralmente frantumarsi il lavoro di una vita.

 

Ora, sotto quelle macerie, è rimasto il frutto della sua fatica, di Valentina come di altri norcini umbri, e la produzione stessa dei rinomati salumi, messa in ginocchio dai danni ai locali e alle strutture causati dal sisma.

 

Ammontano ad almeno 2 milioni di euro quelli subiti da Valentina, che ora  sta cercando di vendere 200 cosce del suo prosciutto, il maiale brado di Norcia, nel minor tempo possibile. Ogni coscia, con piccole variazioni che dipendono dal peso, costa circa 300 €.

post-3401-0-85691600-1478107122_thumb.jpg prosciutto di norcia 5

 

Sta anche cercando un ricovero per i 400 maiali che possiede, a rischio di essere attaccati dai lupi. “Abbiamo perso il recinto e non ho l’acqua per i maiali”, ha detto ai giornalisti: “Facciamo uno tra i prosciutti migliori del mondo e nessuno ci aiuta.”

 

I prosciutti e i salumi di Norcia, detti anche “norcineria”, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo per la loro genuinità, sono frutto del lavoro dei “norcini”, categoria cui Valentina appartiene, che ancora oggi lavorano le carni del maiale con le antiche tecniche che già gli scrittori latini Varrone e Columella hanno descritto nei loro libri.

 

Tecniche che fanno del “norcino” una figura unica e insostituibile nel processo di lavorazione dei prosciutti.

post-3401-0-35272800-1478107277_thumb.jpg prosciutto di norcia 4

 

E’ il norcino infatti che si occupa di abbattere il maiale e di lavorarne scrupolosamente le carni, con gesti antichi, con mestiere ed esperienza, fino ad arrivare ai celebri prosciutti di Norcia che, come quelli di Valentina, sono arrivati a soddisfare i palati di Barack Obama alla Casa Bianca.

 

Prosciutti che devono la fragranza anche a una “materia prima” di qualità superiore: i maiali di Valentina Fausti, ad esempio, pascolano liberi nutrendosi di ghiande e mandorli, si dissetano con acqua sorgiva priva di cloro e crescono in allevamenti situati all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

 

post-3401-0-84332900-1478107288_thumb.jpg prosciutto di norcia 3

 

E ora, come avvenne con il Parmigiano dopo il sisma in Emilia, per rilanciare l’economia disastrata della Valnerina si moltiplicano le richieste d’acquisto del prosciutto di Norcia e degli altri prodotti tipici della zona, nati proprio dal lavoro dei norcini.

 

Un lavoro che inizia dall’allevamento.

 

post-3401-0-50978900-1478107298_thumb.jpg prosciutto di norcia 2

Diventare un prosciutto di Norcia non è né semplice né immediato, e sia le fasi di lavorazione sia le caratteristiche finali del prodotto devono seguire standard rigorosi, attraverso un procedimento fatto di cura e pazienza, che un tempo avveniva soltanto durante il periodo invernale, per ovvie esigenze di conservazione, mentre oggi, grazie ad ambienti refrigerati e climatizzati, avviene tutto l’anno, assicurando così un livello produttivo costante e il necessario grado di igiene e sicurezza.

 

La prima fase della lavorazione, ancora oggi effettuata a Norcia come in passato, consiste nell’abbattimento e nella macellazione dell’animale, a opera dello stesso norcino.

 

post-3401-0-85757800-1478107201_thumb.jpg prosciutto di norcia 1

Dopo la macellazione, si fanno raffreddare le cosce di maiale a una temperatura compresa tra 1 e 4° per 24 ore, e solo trascorso questo tempo si procede alla fase successiva, quella della rifilatura, che serve per dare alle cosce di maiale  la caratteristica forma a pera.

 

Dopodiché si passa ad una della fasi più  importanti dell’intero processo: la salatura.

 

La salatura, quella che darà aroma e sapore al prodotto finito, si fa impiegando soltanto sale marino e pepe. Si svolge in due fasi distinte. In una prima fase, le cosce di maiale, dopo  esser state massaggiate per rendere più morbide le carni e permettere una penetrazione degli aromi più profonda e uniforme, vengono fatte riposare per circa 7 giorni.

post-3401-0-68523300-1478107311_thumb.jpg prosciutto di norcia 6

 

Nella seconda fase, trascorsi i sette giorni, le cosce vengono lavate, pressate e nuovamente salate. I prosciutti così salati dovranno restare sotto sale per almeno due settimane, dopodiché verranno sottoposti nuovamente ad una ulteriore dissalatura, e messi ancora a riposare per periodi dai 2 ai 5 mesi.

 

Trascorso questo periodo, si procede alla stagionatura, che prevede un  lavaggio preventivo dei prosciutti, una rapida asciugatura nonché  le fasi della “sugnatura” e della  “stuccatura”.

 

La sugnatura è  un’altra fase molto importante, in quanto gli strati superficiali del prosciutto vengono protetti spalmandovi sopra un apposito impasto, detto “stucco”, in genere a base di sugna.

 

La sugna  è costituita da un  insieme di grasso suino impastato con sale, pepe e farina –spesso farina  di riso  in modo che il prodotto sia adatto anche agli intolleranti al glutine del grano–  e ha la funzione sia di  proteggere il  prosciutto dagli agenti esterni e dagli insetti, sia di conservare la morbidezza interna delle carni, impedendone l’eccessivo disseccamento.

 

Operazione che, in caso di necessità, può anche essere ripetuta più volte durante il processo di lavorazione.

post-3401-0-31148300-1478107332_thumb.jpg TERREMOTO NORCIA

 

Con la stuccatura finale, invece, vengono protette le parti  muscolari esposte, prive cioè della protezione della cotenna, sempre generalmente con un composto a base di sugna e farina.

 

I prosciutti così trattati vengono infine appesi dai norcini in appositi ambienti adeguatamente climatizzati e con determinate caratteristiche di temperatura e umidità per almeno 12 mesi.

 

 

Ma non è finita qui: il prosciutto di Norcia, per essere qualificato tale, deve avere un peso non inferiore a 8,5 chili e, una volta tagliato, deve presentare il caratteristico colore rosso o rosato, emanare il tipico profumo speziato insieme a un gusto sapido ma mai eccessivamente salato.

 

E alla fine di tutte queste laboriose lavorazioni e verifiche che il prosciutto potrà essere marchiato con la sigla IGP (indicazione geografica protetta).

 

post-3401-0-58042400-1478107355_thumb.jpeg La cattedrale di Norcia crollata (da Twitter)

Solo allora sarà diventato un vero, unico prosciutto di Norcia. Il cui giro d’affari ammonta a un miliardo di euro annuo con 800 mila cosce prodotte. Sono una ventina, invece, le realtà imprenditoriali della zona che fanno capo ad Assindustria, otto di queste sono impegnate proprio nel settore agroalimentare, cresciuto del 50 per cento negli ultimi cinque anni.

 

A Norcia si trovano circa 200 stalle, mentre si stimano in duemila le mucche e diecimila le pecore.

 

Proprio per salvaguardare questo patrimonio, ora c’è bisogno di aiuti. Aiuti concreti, tangibili, per permettere a uno dei mestieri più antichi del mondo di sopravvivere e continuare a tenere alto nel mondo il nome della nostra pregiata norcineria.

 

E sì, anche per poter continuare a deliziarci con gli squisiti, morbidi prosciutti di Norcia.

Modificato da etorty
inserite imagini secondo la corretta procedura
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