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Tempi duri anche per Yamaha


gerribs

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Copio e incollo le informazioni trovate in rete. Aggiungo che a Gerno producono, o meglio, producevano :-( la MT-03 e il nuovo Tenerè.

 

 

Yamaha Motor Italia cessa l'attività produttiva e mette in mobilità 66 degli oltre 200 addetti presso la sede brianzola di Gerno di Lesmo.

 

Riorganizzazione alla Yamaha Motor Italia

L'industria motociclistica italiana subisce un duro colpo: Yamaha Motor Italia cessa l'attività produttiva e mette in mobilità 66 degli oltre 200 addetti presso la sede brianzola.

Una notizia triste, che segue di pochi giorni le dichiarazioni di vendita della MV Agusta da parte della proprietaria Harley-Davidson e la vertenza sindacale circa le sorti della Moto Guzzi a Mandello del Lario.

La crisi fa ancora sentire i suoi effetti, non solo in Italia: la stessa Honda ha concentrato la produzione nello stabilimento di Atessa, chiudendo quello spagnolo.

 

Il comunicato ufficiale di Yamaha Motor Italia - Gerno di Lesmo (Mb)

Yamaha Motor Italia ha comunicato alle Rappresentanze Sindacali l'intenzione del Gruppo di riorganizzare la propria struttura cessando l'attività produttiva di Gerno di Lesmo e conseguentemente ha avviato una procedura di riduzione collettiva di personale che riguarderà 66 degli oltre 200 addetti. L'azienda ha già dovuto fare ricorso in precedenza a provvedimenti di Cassa Integrazione (CIG) per fronteggiare i cali di produzione.

Si vede costretta dalla perdurante crisi economica mondiale, e per la sempre più evidente sovra capacità produttiva e la conseguente riallocazione della produzione decisa dai vertici aziendali del gruppo, a cessare definitivamente la fabbricazione e a razionalizzare la propria attività commerciale per poter mantenere i necessari livelli di efficienza e competitività richiesti da un mercato sempre più selettivo.

Oltre che all'intervento sull'attività produttiva la progettata riorganizzazione prevede interventi anche in altre divisioni per migliorarne l'efficienza ed ottimizzarne le risorse. Il progetto di riorganizzazione di Yamaha Motor Italia è stato dettato da circostanze esterne.

La società ha comunque segnalato la propria disponibilità nella ricerca di soluzioni nell'ambito dell'avviata procedura che possano mitigare l'impatto sociale del progetto di riorganizzazione.

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> Il progetto di riorganizzazione di Yamaha Motor Italia è stato dettato da circostanze esterne.

 

*Esterne* ... sta per dire non italiane secondo voi?

 

http://www.uiga.it/articolo.asp?articolo=1652

 

... interessante:

 

>> Nel comparto moto soffrono soprattutto le medie cilindrate, da 600cc (-28,4%), fino a 750cc (-23,7%). La suddivisione per segmenti mette in luce l' arretramento delle sportive (-35,7%) e delle enduro stradali (-25,5%). Meno negativo l' andamento delle naked (-13,1%), delle supermotard (-17,7%) e delle custom (-18%). Il totale delle 2 ruote a motore (immatricolazioni +50cc) arriva a 362.164 vendite, -6,8% rispetto all' anno precedente.<<

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C'è però una piccola azienda italiana che marcia controcorrente ...

 

"""Gabriele Del Torchio, Presidente Ducati Motor Holding, insieme a Cristiano Silei (Direttore Commerciale Ducati) e a Mirko Bordiga (CEO Ducati Asia Pacific), hanno formalmente tagliato il nastro di inaugurazione del Ducati Shanghai, primo store ufficiale della casa che, con questa apertura, ufficializza il proprio ingresso nel mercato cinese.

Il crescente interesse nei confronti dell'eccellenza dei prodotti italiani in Cina, motivato anche dalle nuove regole di circolazione e immatricolazione, ha contribuito a concretizzare questo importante passo.

L'Asia-Pacific, in termini di potenzialità e sviluppo, oggi rappresenta l'area più dinamica e interessante. – ha dichiarato Gabriele Del Torchio durante la cerimonia di inaugurazione dello store - Ducati, che ha sempre fatto della dinamicità e della eccellenza prestazionale la propria mission, non poteva non essere presente in questa parte del mondo.

Con l'apertura in Cina, Ducati è presente in tutto il mondo. Sono ben 80 i paesi dove le nostre moto sono vendute, non si tratta solamente di un importante e significativo traguardo numerico, quanto la conferma del nostro impegno per la sfida che abbiamo lanciato al mercato per gli anni a venire.

Siamo convinti, in virtù dell'economia della Cina, della sua rapidità di sviluppo e del crescente interesse verso il made in Italy, che questa possa essere per Ducati una grande opportunità. Siamo orgogliosi di essere qui, e con questa apertura iniziamo il lungo ma costruttivo cammino anche in Cina."""

 

Spero che sia una opportunità calcolata e non un azzardo commerciale.

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Beh, chi entra nel mercato Cinene ed Indiano, aumenterà di sicuro le vendite, perché prima erano pari a ZERO.

 

Quei due paesi sono due polmoni che assorbono molto, responsabili, involontariamente, dell'aumento del prezzo di parecchie materie prime.

Legge di mercato, maggiore è la richiesta e maggiore è il prezzo, sopratutto perché LORO sono disposti a pagare di più pur di ottenere.

 

In qualche anno si satureranno anche loro, come tutti i paesi "colpiti" da boom economico.

 

Entrare nel mercato globale porta a dover rispettare regole, come le norme minime sindacali o quelle CE, che di contro aumentano il costo della manovalanza e di conseguenza della produzione.

Naturalmente è un discorso utopico, faranno tutto ciò che è in loro potere per continuare cosi, utilizzando materiali nocivi (vedi giocattoli per bambini) e sfruttamento della manovalanza, spesso infantile.

 

Quando in Italia vediamo cantine dormitorio/laboratorio, e ci scandalizziamo, facciamo finta di non sapere che LA, la vita è così. O lavori nei campi per un pugno di riso o vai in città come un topo, sempre per un pugno di riso.

 

Auguro a Ducati, in quanto Azienda Italiana, tutta la fortuna possibile in quella terra, sperando che non sposti LA la catena di produzione, per ridurre i costi, licenziando a Borgo Panigale.

 

Dispiace per Gerno di Lesmo, ma il Giappone non è differente dai sopra citati, come stile di vita intendo.

Quartieri dormitorio paragonabili alle nostre catacombe, con stanze fornite di letti a castello con il minimo spazio vitale, tipo a 5 piani, per ridurre i costi divisibili per impiegato che, il lunedi mattina all'alba, entra in città per lavorare e ci resta fino al venerdì, al tramonto, per tornare a casa....con il suo pugno di riso.

 

VIVA L'ITALIA E GLI ITALIANI

 

:smt006

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Quoto tutto e tutti. Ma chiedete a quelli che hanno la Ducati, se le loro moto sono esenti da difetti [-X .

Torno or ora da un'officina BMW dove sui richiami e difetti ne ho sentite delle belle. Alla mia faccia stupita mi hanno detto "moto europee, che pretendi?". Loro trattano anche Honda.

C'era la anche un Morini Corsaro e il meccanico che l'aveva appena provata mi ha detto: "ammazza che motore!!" Ricordo che la Moto Morini ha cessato al produzione da poco e no ha pagato dipendenti e fornitori. Fate voi.

 

W L'Italia e W LE ItaliaNE, se non se la tirano troppo ;-) .

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Vorrei far presente che a fine luglio, calcolando gli incrementi nelle vendite del comparto scooter, il saldo negativo totale delle 2 ruote è solo del 6,8% rispetto l'anno scorso. Anzi, ho trovato pure questo articolo (aggiornato a ottobre 2009) che sottolinea le reali situazioni di bilancio dei produttori:

http://tinyurl.com/yloxdqf

>> Nel complesso il volume di vendita del targato moto più scooter, che ammonta a 32.171 pezzi, risulta in crescita del 3,7% rispetto al periodo di riferimento dello scorso anno<<

Data la situazione *in compensazione* di altri mercati (asiatici per esempio) in cui le vendite sono positive, direi che molte decisioni di riduzione del personale e taglio di spese non sono giustificabili con questa sola ragione. Tanto meno non ci siamo con il rapporto dei licenziamenti (rispetto il calo reale) che vengono indicati anche da Yamaha Italia.

Come sta accadendo in molti altri comparti, molte multinazionali stanno sfruttando questo momento di crisi per fare quello che in altre occasioni avrebbe suscitato *reazioni* sotto diversi aspetti.

Che poi spostino gli stabilimenti in Asia, appunto..., dove i costi sono diversi e le prospettive pure, è una loro legittima libertà. Ma non trovo corretto dare semplicemente come causa il fatto che *siamo in crisi*.

Io non ci credo. [-X

 

Se poi diamo un'occhiata ai numeri delle vendite di Yamaha ed altri in India per esempio...

http://bikeadvice.in/august-2009-sale-f ... ian-bikes/

allora si capisce che in realtà si tratta di manovre speculative fini a se stesse.

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..."moto europee, che pretendi?"...

e BENELLI :smt005 quando sono andato alla rivista IN MOTO per fare dei test c'era l'innovativa (era nov.96) Tornado TRE 1130...abbiamo dovuta lasciarla in redazione perché non partiva :shock: che figuraccia.

Naturalmente il giornale non ha menzionato la cosa.

 

E dopo qualche tempo, credo sulla pista di Portimaio, si è svolta una comparativa fra le HyperSport. Le regine di Yamaha, Suzuki, Kawasaki, Aprilia, Honda e Ducati. Per farla breve, all'ultimo si è ritirato lo sponsor che forniva le gomme ed hanno dovuto ripiegare su di una seconda scelta, DUCATI SI E' RITIRATA perché con quelle gomme non era competitiva, non potevano fare il setup voluto, il copertone anteriore, in staccata, toccava il radiatore della 1098R :shock:

MA COME, SPENDO 30.000EURO E NON POSSO MONTARE LA GOMMA CHE VOGLIO?

PAZZESCO

 

:smt006

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MA COME, SPENDO 30.000EURO E NON POSSO MONTARE LA GOMMA CHE VOGLIO?

:smt006

la rivista aveva dedicato una finestra con la dichiarazione di Ducati e mi ricordo di aver pensato la stessa cosa , chi l'avrebbe detto che pochi mm di gomma potessero portare a fare una così grossa figura di xxxxx(diciamo pupù)

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... chi l'avrebbe detto che pochi mm di gomma ...

anche qui ho delle perplessità. Secondo me non avevano filing con le gomme "a sorpresa" ed hanno messo delle quote per creare lo sfregamento ed avere la scusa per il ritiro.

Ducati era l'unica casa presente in modo ufficiale, volevano vincere la comparativa ad ogni costo, avendo il dubbio hanno preferite rinunciare.

Tutto questo pensiero è dato dal fatto che le gomme hanno delle misure ben precise e non credo che le tolleranze siano così abbondanti da creare fastidi.

L'anteriore è 120(mm di larghezza) 70 [% di l.(altezza=84mm)].

 

:smt006

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..."moto europee, che pretendi?"...

e BENELLI :smt005 quando sono andato alla rivista IN MOTO per fare dei test c'era l'innovativa (era nov.96) Tornado TRE 1130...abbiamo dovuta lasciarla in redazione perché non partiva :shock: che figuraccia.

Naturalmente il giornale non ha menzionato la cosa.

PAZZESCO

 

:smt006

 

Scusa, ma avevate controllato la benza???? :-D :-D Non dar mai niente per scontato... :smt003 :smt003

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Vorrei far presente che a fine luglio, calcolando gli incrementi nelle vendite del comparto scooter, il saldo negativo totale delle 2 ruote è solo del 6,8% rispetto l'anno scorso. Anzi, ho trovato pure questo articolo (aggiornato a ottobre 2009) che sottolinea le reali situazioni di bilancio dei produttori:

http://tinyurl.com/yloxdqf

>> Nel complesso il volume di vendita del targato moto più scooter, che ammonta a 32.171 pezzi, risulta in crescita del 3,7% rispetto al periodo di riferimento dello scorso anno<<

Data la situazione *in compensazione* di altri mercati (asiatici per esempio) in cui le vendite sono positive, direi che molte decisioni di riduzione del personale e taglio di spese non sono giustificabili con questa sola ragione. Tanto meno non ci siamo con il rapporto dei licenziamenti (rispetto il calo reale) che vengono indicati anche da Yamaha Italia.

Come sta accadendo in molti altri comparti, molte multinazionali stanno sfruttando questo momento di crisi per fare quello che in altre occasioni avrebbe suscitato *reazioni* sotto diversi aspetti.

Che poi spostino gli stabilimenti in Asia, appunto..., dove i costi sono diversi e le prospettive pure, è una loro legittima libertà. Ma non trovo corretto dare semplicemente come causa il fatto che *siamo in crisi*.

Io non ci credo. [-X

 

Se poi diamo un'occhiata ai numeri delle vendite di Yamaha ed altri in India per esempio...

http://bikeadvice.in/august-2009-sale-f ... ian-bikes/

allora si capisce che in realtà si tratta di manovre speculative fini a se stesse.

 

A parte gli scherzi condivido pienamente. Qui, qualcuno ci marcia.... e questo dovrebbe far pensare anche alle colpe di un sistema Italia- Europa, che ormai fa acqua da parecchie parti....

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> dovrebbe far pensare anche alle colpe di un sistema Italia- Europa,

 

Assolutamente. Ci stanno massacrando i marroni con la storiella che grazie all' Euro non sentiamo la *crisi* come invece *avremmo dovuto* con la Lira. Tutte le panzane che avremmo pagato meno le materie prime - petrolio in primis - sono state smentite dai fatti. Benzina, corrente e quant'altro sono raddoppiate mentre gli introiti si sono cristallizzati. E non ci hanno nemmeno chiesto se saremmo stati d'accordo....

L' Europa si sta *desertificando* delle sue produzioni che spuntano invece in Asia dove *costa meno*. La speculazione la fa ormai da padrone e nessuno si fa più scrupoli a lasciar per strada le maestranze piuttosto che spostare altrove il proprio business. E gli unici che dovrebbero fare qualcosa contro questo malcostume e degrado dell' etica economica, i politici, sono i primi a pilotare queste transumanze verso pascoli più verdi in India, Cina e chi più ne ha più ne metta. Semmai ci sarà la fine del mondo minacciata il 21 dicembre del 2012, comincio a pensare che sarà quella della morte economica del vecchio continente.

Chissà quando la gente si sveglierà e capirà di essere stata truffata di brutto. ](*,)

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vorrei permettermi di ricordare che, non solo non ci hanno chiesto se volevamo, ma il buon Prodi ci ha estorto una bella centomilalire, procapite, con promessa di restituzione mai avvenuta.

 

In ogni caso in non credo che sia stata una brutta cosa l'euro. Magari potevano farci un cambio migliore di 1936,27, anche solo un 1499,99, non dico il quasi 1000,00 applicato alla germania, ma...

:smt006

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