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Deep Purple on track


garavak

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in effetti rispondevo a zorro76, io che, di norma, non resto fuori a dormire, da Milano sono 500km.

 

Però sono in tanti a non pensarla come me, quindi se si riesce ad organizzare, auguri!!! :-D

 

:smt006

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Visto l’interesse suscitato dall’argomento, ecco un breve report sulla mia giornata in pista ad Ottobiano.

 

Il corso.

Non vi tedierò con la cronistoria del corso, del quale mi limito a dirvi che si svolge in due sessioni, mattina e pomeriggio, entrambe fatte di un prologo di teoria che dura una mezz’oretta, per poi fare spazio alla pratica in pista delle indicazioni verbali date dagli istruttori. Di mattina, mentre gli altri istruttori regolano la pressione delle gomme delle moto, Mirko da le informazioni di base: posizione in moto, significato delle bandiere, differenze tra comportamenti da tenere in pista e in strada e poi via in pista per sessioni di 15 minuti con gli istruttori alle calcagna a spiegare sul campo “come si fa”. Nel pomeriggio, dopo un apprezzatissimo pasto a base di carboidrati, la parte teorica serve a spiegare ai singoli allievi, anche con foto, cosa sbagliano e come rimediare, poi un po’ di infarinatura sulle traiettorie e via, di nuovo in pista per mettere in pratica il tutto. Non è un caso che, nel pomeriggio, si vada molto meglio che di mattina, e che il fatidico ginocchio a terra =D> , di solito, arrivi proprio nella seconda parte della giornata.

 

Come il vino buono.

La prima volta che ho fatto il corso ad Ottobiano, in pista c’era un solo istruttore: Mirko; che, per quanto bravo, faceva una certa fatica a dedicarsi a tutti gli allievi con la continuità che, oggi, garantiscono i 3 istruttori presenti, 2 in pista a seguire e “martellare” gli allievi, e 1 al paddock a disposizione di chi volesse dei chiarimenti durante una sosta, e quindi appena sceso dalla moto e con ancora fresche le sensazioni che deve descrivere.

A questo si aggiunge che la stessa cosa è possibile durante le sessioni in pista, dato che è possibile dialogare anche con gli istruttori, che in certi momenti sostano in zone “sicure” del tracciato e fermano gli allievi per dare loro istruzioni e rispondere alle loro eventuali domande.

L’investimento sugli istruttori sarà anche stato importante, ma io penso che altrettanta qualità abbia restituito al servizio offerto.

Anche la parte teorica è leggermente diversa da come me la ricordavo: viene dato più spazio ai consigli su come comportarsi nelle situazioni di emergenza in strada, oltre che in pista, e io penso che queste indicazioni siano molto utili: in almeno un paio di occasioni, il consiglio di Mirko: “se sei lungo prova lo stesso a buttarla giù di più che quasi sicuramente non hai ancora raggiunto il limite di tenuta delle gomme” a me è servito. Fermo restando che il consiglio migliore resta: “per strada si passeggia, in pista si può correre”.

Ciò che, per fortuna, è rimasto uguale alla mia “prima volta”, è il clima, informale ma professionale nello stesso tempo, che gli istruttori sanno creare dal primo momento in cui si arriva in circuito.

Per questo penso che il corso “base” di Ottobiano sia come il vino buono: “invecchiando” è migliorato.

 

L’MT nel toboga.

In effetti, l’approccio al “pistino” di Ottobiano con l’Orco, qualche preoccupazione me la dava. 250 kg di moto, con un interasse di 1525 mm e con i 15 kgm del big twin non rappresentano certo il presupposto migliore per girare in una pista da supermotard. E invece, anche se non posso dire che sia proprio una libellula, questa giunonica motona è solo un po’ difficile da capire nei primi km, ma una volta che si è instaurato il giusto feeling con la sua splendida ciclistica e le si è equipaggiata con delle buone gomme (e le M3 sono, imho, ottime gomme), la si può far danzare tra le curve con grande naturalezza. Solo che si tratta, se mi passate la metafora, di rock and roll acrobatico \:D/ , non del “lago dei cigni”. Per cui, alla fine della giornata, mi sono sentito stanco ma soddisfattissimo delle prestazioni di questo incredibile “ogm” nato dalla fusione di una ciclistica sportiva, un motore da chopper e una carrozzeria da naked :cool: . Grande Orco!!!

 

:smt006

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.......Per cui, alla fine della giornata, mi sono sentito stanco ma soddisfattissimo delle prestazioni di questo incredibile “ogm” nato dalla fusione di una ciclistica sportiva, un motore da chopper e una carrozzeria da naked :cool: . Grande Orco !!!

 

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