garavak Inviato 13 Settembre, 2010 alle 15:08 Condividi Inviato 13 Settembre, 2010 alle 15:08 Succede così. Succede molto spesso. Che il mondo diventi scuro. E le giornate di ferro. Io me ne frego. Io c'ho la moto. Che è bassa. Con le cromature. Nerissima. Che con le vibrazioni ci sposto la dentiera a quella del quarto piano. Io con la mia moto ci vado a spasso. Da solo. Non guardo nessuno. Soltanto quello che stà oltre la strada. Mi piaccion le pecore. E molto le galline. I contadini nei campi. E se vedo le margherite tiro su forte col naso. Spesso non sento nulla. A volte mi aspiro un moscerino. Quando ci son le curve guardo l'asfalto e le sue buche. Il suo colore. E quando piove tiro due bestemmie e poi penso che non importa. E dopo sull'autostrada mentre me ne torno a casa,mi allungo sulla sella e godo il suono di sto motorone che gira basso. E spinge forte,come quando mio padre mi prendeva a calci. Il mondo è dolce stasera. La vita è bella stasera. La città la attraverso a zigozago per fare più lunga la strada del ritorno. Carlo Talamo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
warrior Inviato 13 Settembre, 2010 alle 17:02 Condividi Inviato 13 Settembre, 2010 alle 17:02 talamo non era un gran poeta, ma nel trasmettere emozioni non era secondo a nessuno, ricordo le vecchie pubblicità delle H D prima di triumph e rolls poi già da sole giustificavano l'acquisto della rivista. bello incontrarlo di nuovo di tanto in tanto e ricordare.... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
garavak Inviato 14 Settembre, 2010 alle 07:44 Autore Condividi Inviato 14 Settembre, 2010 alle 07:44 Si non è l'artista che voglio ricordare, ma il motociclista appassionato, che sapeva trasmettere benissimo ciò che provava andando in moto. Una volta, dal gommista, mi si avvicinò un signore (era li ad aspettare che gli cambiassero le gomme dell'auto, come me che aspettavo che mi montassero le gomme nuove alla moto) e cominciò a chiedermi le solite cose: quanti cv ha, quanto va, quanto pesa etc. Io gli rispondevo meglio che potevo, e, a un certo punto mi disse: "Si, ma cosa si prova?" Di fronte al mio sguardo :shock: riprese: "Cosa si prova a correre tutti quei rischi, a prendere la pioggia e il freddo, perchè vi piace così tanto?" Non credo di essere stato in grado di spiegargli. In quel momento mi sarebbe piaciuto essere come Talamo. :smt006 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
omarMT01 Inviato 14 Settembre, 2010 alle 09:45 Condividi Inviato 14 Settembre, 2010 alle 09:45 anche se tu fossi stato Talamo lui non avrebbe capito. Quella "poesia" la capiamo noi che sappiamo di cosa parla, che in qualche modo proviamo quelle emozioni. Un giorno un ragazzino di 8anni, ebreo, mi ha chiesto di cosa sanno le aragoste, glie l'ho spiegato facendo dei paragoni, conoscendo bene la sua tavola, ma secondo te lui ha capito? No, ha capito che non è come nulla che ha assaggiato ma potrebbe essere meglio di tante cose che gli piacciono. :smt006 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
subho3 Inviato 14 Settembre, 2010 alle 12:18 Condividi Inviato 14 Settembre, 2010 alle 12:18 :shock: Caspita ma allora i veri poeti li abbiamo noi.........e non lo sapevamo!!!! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
garavak Inviato 14 Settembre, 2010 alle 14:02 Autore Condividi Inviato 14 Settembre, 2010 alle 14:02 Luigi non vorrei che pensassi che l'ho scritta io: é una publicità dell'Harley Davidson scritta da Carlo Talamo, purtroppo scomparso nel 2002, più o meno in questo periodo. ;-) :smt006 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
warrior Inviato 14 Settembre, 2010 alle 18:22 Condividi Inviato 14 Settembre, 2010 alle 18:22 alla guida di una moto, una triumph, naturalmente :-( Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
warrior Inviato 16 Settembre, 2010 alle 21:53 Condividi Inviato 16 Settembre, 2010 alle 21:53 Era nera. Come una locomotiva. E profumava d'olio. Di chilometri. Il calore che emanava lo potevi sentire a dieci passi. Fango e sporco testimoniavano di strade lontane. Io avevo otto anni. quella motocicletta, sola nel caldo di un pomeriggio di tanto tempo fa, quella motocicletta io non posso dimenticarla. La pelle delle vecchie borse doveva aver visto temporali, vento e lunghe giornate di sole. Vivevo allora in un paesino del sud dell'Italia. Motociclette ce n'erano poche. Di una Parilla mi ricordo. E di una Guzzi. Rossa. La vecchia motocicletta straniera che odorava di territori lontanissimi riempiva la piazza. Ed i miei occhi di bambino. Forza. Nei suoi grandi cilindri rigati d'olio. Solitudine. Nella sella di cuoio che non poteva ospitare passeggeri. Qualcuno, dietro di me, mormorò un nome. Con rispetto mi sembrò. Io non lo sapevo allora, ma quel nome avrebbe accompagnato la mia vita. È con me da tanto tempo. Mi vive accanto. Fortemente. Era l'estate del '59. In Calabria. Era una Harley-Davidson. Aveva attraversato l'oceano. E probabilmente la guerra. Un uomo traversò la piazza. Forse mi sorrise. E quando la polvere si dissolse dietro al profondo suono di quel vecchio motore, poche macchie d'olio sulla terra ricordavano dolcemente il suo passaggio. Un caldo odore di benzina mi circondò per un attimo. questa è quella che preferisco :smt001 :smt006 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
subho3 Inviato 17 Settembre, 2010 alle 07:40 Condividi Inviato 17 Settembre, 2010 alle 07:40 Luigi non vorrei che pensassi che l'ho scritta io: é una publicità dell'Harley Davidson scritta da Carlo Talamo, purtroppo scomparso nel 2002, più o meno in questo periodo. ;-) :smt006 No no Angelo, mi riferivo ai racconti che avete fatto tu e Omar dopo la poesia, che mi sembrano molto più "poetici" della stessa. Sì purtroppo se ne è andato il 29/10/2002 :smt003 :smt006 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
garavak Inviato 17 Settembre, 2010 alle 09:33 Autore Condividi Inviato 17 Settembre, 2010 alle 09:33 A me piace tanto anche questa: C´e una linea precisa. Cosi´ netta. Che divide la citta´ dal Mondo. Questa linea non ha un nome. Nessuno l´ha disegnata mai. Nessuno puo´ vederla. Chi sta dentro un´automobile non puo´ conoscerla. E io pero´ la conosco bene. E la riconosco. Tutte le volte che vado piu´ in la´. Quando, con la moto, lascio la citta´ di notte per andare a vedere cosa c´e´ oltre. E l´aria si fa piu´ fredda. Umida. E appaiono i profumi. Profumi che non so dire, che attraversano l´universo davanti al mio naso. E mi avvolgono in un mondo piu´ tranquillo. Nel quale entro sereno, guidato dalla luce innocente del mio piccolo faro. La linea adesso e´ lontana. I chilometri si arrotolano pigramente nell´orologione illuminato appena. La lancetta si muove, oscilla ed indica una velocita´ come indecisa. Ma fuori dalla linea la velocita´ non conta piu´. Nessuno ha fretta. Nessuno aspetta. Con gli occhi,distrattamente,seguo un pensiero. :smt006 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
omarMT01 Inviato 17 Settembre, 2010 alle 12:46 Condividi Inviato 17 Settembre, 2010 alle 12:46 Se non ricordo male è già stato postato (Anoreba??).... Una volta, qualche anno fà, il papà di uno di noi che ora non c'è più, il papà di un Angelo con il #24 sul cupolino e nel cuore ci ha definiti così "...Mi aveva tanto parlato di voi, ma a dire il vero non lo avevo mai ascoltato più di tanto, ma essendo un gran "capoccione" me li ha voluti far conoscere uno ad uno, questi ragazzi da abbracciare e baciare come figli propri, immersi in quelle loro tute di pelle con i loro caschi sgargianti, tutti veri DURI! Gente che su strada non abbassa mai lo sguardo. Ma provate ad alzare loro quelle visiere scure da marziani e troverete occhi splendidi, puliti, gonfi di quelle lacrime vere in cui puoi annegare ed arrivare fino infondo alla loro anima per vedere com'è candida. Provate poi a toglierli quelle tute e troverete al loro interno dei bambinoni innamorati della vita, del week-end a bistecche e salsiccie, ma ancora tanto bisognosi di un padre o di una madre che li prenda per mano quando la sorte inizia a giocare duro" Si dice che ogni volta che saliamo in sella ai nostri destrieri insieme a noi salgano pure Angeli e Diavoli... E' vero! Rappresentano quel dualismo che rende questo modo di vivere così denso di emozioni che a volte il cuore pare voler saltar via dal petto e mettersi a correre, ad urlare. Diavoli che girano quel polso in maniera a volte così irrazionale e violenta che lo skizzo di adrenalina che ti arriva dritto al cervello senza passare dal via, lasciandoti i tremori per lunghissimi interminabili minuti, e angeli che portano il volto e la voce di chi non è piu con noi, dei nostri affetti, delle nostre paure ed esperienze costruite sulle ossa rotte. Si, è vero, in moto si muore, capita... può capitare ad ognuno di noi e ci si fà male, tanto male, ma in quanta vita si trasforma in ricordi bellissimi, in attimi eterni, in risate così fragorose da far tornare il sole anche in una fredda e piovosa giornata di novembre? Parlate con ognuno di noi e fatevi raccontare un giro, un aneddoto, una curva e perdetevi in quello sguardo che comincia a scintillare, nelle risate, nel sorriso che, spontaneo, stira gli angoli del viso e distende la fronte... Parlate con ognuno di noi e chiedetegli cosa sarebbe di lui se un giorno dovesse rinunciare a questa passione e preparatevi a sentire l'urlo del silenzio, a vedere quello sguardo di bimbo diventare lo sguardo di un marinaio costretto a vivere a terra con il mare in vista o di un pilota che guarda il cielo ancorato a terra... In moto si muore, è vero... ma non esiste modo migliore per vivere il tempo che ci è concesso... E se ancora non lo avete capito... beh, lasciate perdere, non lo capirete mai... Ma se un domani, andando al mare con la vostra famiglia automobilisticamente corretta, dovesse sopraggiungere uno di Noi e vedreste vostro figlio girarsi di scatto e salutare sbracciando come un pazzo, rinunciate a capire anche lui... Lui che nella sua incoscienza vede in Noi quella scintilla che voi non siete stati capaci di scorgere. E se vedrete il Motociclista ricambiare il saluto... beh, non c'è nulla di strano sapete? Tra Angeli in terra ci si saluta sempre... Ma questo, chi ha perso le ali, non lo ricorda... Motociclisti... strana, meravigliosa gente! Felice di essere un Motociclista! Testo di : Mario Savoca Corona Alias Icy Una volta, qualche anno fà, il papà di uno di noi che ora non c'è più, il papà di un Angelo con il #24 sul cupolino e nel cuore ci ha definiti così "...Mi aveva tanto parlato di voi, ma a dire il vero non lo avevo mai ascoltato più di tanto, ma essendo un gran "capoccione" me li ha voluti far conoscere uno ad uno, questi ragazzi da abbracciare e baciare come figli propri, immersi in quelle loro tute di pelle con i loro caschi sgargianti, tutti veri DURI! Gente che su strada non abbassa mai lo sguardo. Ma provate ad alzare loro quelle visiere scure da marziani e troverete occhi splendidi, puliti, gonfi di quelle lacrime vere in cui puoi annegare ed arrivare fino infondo alla loro anima per vedere com'è candida. Provate poi a toglierli quelle tute e troverete al loro interno dei bambinoni innamorati della vita, del week-end a bistecche e salsiccie, ma ancora tanto bisognosi di un padre o di una madre che li prenda per mano quando la sorte inizia a giocare duro" Si dice che ogni volta che saliamo in sella ai nostri destrieri insieme a noi salgano pure Angeli e Diavoli... E' vero! Rappresentano quel dualismo che rende questo modo di vivere così denso di emozioni che a volte il cuore pare voler saltar via dal petto e mettersi a correre, ad urlare. Diavoli che girano quel polso in maniera a volte così irrazionale e violenta che lo skizzo di adrenalina che ti arriva dritto al cervello senza passare dal via, lasciandoti i tremori per lunghissimi interminabili minuti, e angeli che portano il volto e la voce di chi non è piu con noi, dei nostri affetti, delle nostre paure ed esperienze costruite sulle ossa rotte. Si, è vero, in moto si muore, capita... può capitare ad ognuno di noi e ci si fà male, tanto male, ma in quanta vita si trasforma in ricordi bellissimi, in attimi eterni, in risate così fragorose da far tornare il sole anche in una fredda e piovosa giornata di novembre? Parlate con ognuno di noi e fatevi raccontare un giro, un aneddoto, una curva e perdetevi in quello sguardo che comincia a scintillare, nelle risate, nel sorriso che, spontaneo, stira gli angoli del viso e distende la fronte... Parlate con ognuno di noi e chiedetegli cosa sarebbe di lui se un giorno dovesse rinunciare a questa passione e preparatevi a sentire l'urlo del silenzio, a vedere quello sguardo di bimbo diventare lo sguardo di un marinaio costretto a vivere a terra con il mare in vista o di un pilota che guarda il cielo ancorato a terra... In moto si muore, è vero... ma non esiste modo migliore per vivere il tempo che ci è concesso... E se ancora non lo avete capito... beh, lasciate perdere, non lo capirete mai... Ma se un domani, andando al mare con la vostra famiglia automobilisticamente corretta, dovesse sopraggiungere uno di Noi e vedreste vostro figlio girarsi di scatto e salutare sbracciando come un pazzo, rinunciate a capire anche lui... Lui che nella sua incoscienza vede in Noi quella scintilla che voi non siete stati capaci di scorgere. E se vedrete il Motociclista ricambiare il saluto... beh, non c'è nulla di strano sapete? Tra Angeli in terra ci si saluta sempre... Ma questo, chi ha perso le ali, non lo ricorda... Motociclisti... strana, meravigliosa gente! Felice di essere un Motociclista! Testo di : Mario Savoca Corona Alias Icy Una volta, qualche anno fà, il papà di uno di noi che ora non c'è più, il papà di un Angelo con il #24 sul cupolino e nel cuore ci ha definiti così "...Mi aveva tanto parlato di voi, ma a dire il vero non lo avevo mai ascoltato più di tanto, ma essendo un gran "capoccione" me li ha voluti far conoscere uno ad uno, questi ragazzi da abbracciare e baciare come figli propri, immersi in quelle loro tute di pelle con i loro caschi sgargianti, tutti veri DURI! Gente che su strada non abbassa mai lo sguardo. Ma provate ad alzare loro quelle visiere scure da marziani e troverete occhi splendidi, puliti, gonfi di quelle lacrime vere in cui puoi annegare ed arrivare fino infondo alla loro anima per vedere com'è candida. Provate poi a toglierli quelle tute e troverete al loro interno dei bambinoni innamorati della vita, del week-end a bistecche e salsiccie, ma ancora tanto bisognosi di un padre o di una madre che li prenda per mano quando la sorte inizia a giocare duro" Si dice che ogni volta che saliamo in sella ai nostri destrieri insieme a noi salgano pure Angeli e Diavoli... E' vero! Rappresentano quel dualismo che rende questo modo di vivere così denso di emozioni che a volte il cuore pare voler saltar via dal petto e mettersi a correre, ad urlare. Diavoli che girano quel polso in maniera a volte così irrazionale e violenta che lo skizzo di adrenalina che ti arriva dritto al cervello senza passare dal via, lasciandoti i tremori per lunghissimi interminabili minuti, e angeli che portano il volto e la voce di chi non è piu con noi, dei nostri affetti, delle nostre paure ed esperienze costruite sulle ossa rotte. Si, è vero, in moto si muore, capita... può capitare ad ognuno di noi e ci si fà male, tanto male, ma in quanta vita si trasforma in ricordi bellissimi, in attimi eterni, in risate così fragorose da far tornare il sole anche in una fredda e piovosa giornata di novembre? Parlate con ognuno di noi e fatevi raccontare un giro, un aneddoto, una curva e perdetevi in quello sguardo che comincia a scintillare, nelle risate, nel sorriso che, spontaneo, stira gli angoli del viso e distende la fronte... Parlate con ognuno di noi e chiedetegli cosa sarebbe di lui se un giorno dovesse rinunciare a questa passione e preparatevi a sentire l'urlo del silenzio, a vedere quello sguardo di bimbo diventare lo sguardo di un marinaio costretto a vivere a terra con il mare in vista o di un pilota che guarda il cielo ancorato a terra... In moto si muore, è vero... ma non esiste modo migliore per vivere il tempo che ci è concesso... E se ancora non lo avete capito... beh, lasciate perdere, non lo capirete mai... Ma se un domani, andando al mare con la vostra famiglia automobilisticamente corretta, dovesse sopraggiungere uno di Noi e vedreste vostro figlio girarsi di scatto e salutare sbracciando come un pazzo, rinunciate a capire anche lui... Lui che nella sua incoscienza vede in Noi quella scintilla che voi non siete stati capaci di scorgere. E se vedrete il Motociclista ricambiare il saluto... beh, non c'è nulla di strano sapete? Tra Angeli in terra ci si saluta sempre... Ma questo, chi ha perso le ali, non lo ricorda... Motociclisti... strana, meravigliosa gente! Felice di essere un Motociclista! Testo di : Mario Savoca Corona Alias Icy segue: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
garavak Inviato 17 Settembre, 2010 alle 13:42 Autore Condividi Inviato 17 Settembre, 2010 alle 13:42 Anche secondo me la moto lascia ricordi indelebili, belli e meno belli. Per me un ricordo bello è quello di una notte d’estate di qualche anno fa, sul lungo lago di Sesto Calende. Stavo fuori da un bar, dopo l’orario di chiusura. Il barista mi aveva venduto una birra a patto che la bevessi fuori dal locale, e io stavo seduto sul marciapiedi a guardare la mia moto, sullo sfondo del lago, nel punto in cui si trasforma in Ticino, illuminato dalla luna. Per me era stata una brutta giornata, bevevo la mia birra e pensavo che la mia moto era bellissima. Nel silenzio della notte, l’inconfondibile rombo rauco della Triple di un Amico “lo sapevo che ti trovavo qui”. Il barista, che aveva finito di pulire il locale, uscì con tre birre e bevemmo insieme l’ultima Corona. Tre automobilisti non l’avrebbero mai potuto fare. ;-) :smt006 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
warrior Inviato 17 Settembre, 2010 alle 18:44 Condividi Inviato 17 Settembre, 2010 alle 18:44 ragazzi siete la prova che anche i cilindri hanno un'anima e io che pensavo di avere a che fare con rudi motociclisti! dovrò ricredermi :smt002 :smt006 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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