Vai al contenuto

I dolori del giovane Garry


garavak

Messaggi raccomandati

I primi anni del liceo, avevo il Garelli vip 3v. Il mio amico Mario aveva una Vespa 50 Special 3 marce (usata, riverniciata azzurra effetto “buccia d’arancia”, insomma uno schifo ](*,) ). Il nostro compagno Walter, biondo e con gli occhi azzurri, aveva, anche lui, la Vespa 50, ma 4 marce. Inoltre, aveva la sella a due posti, e accompagnava sempre a casa la ragazzina più bella della classe :smt007 . Infine, quella ***** di vespa andava molto più forte dei nostri motorini, dato che suo papà gli aveva montato un 60 cc e il carburatore da 16, mentre mio papà non voleva assolutamente che elaborassi il Garellino :smt021 (e Mario il papà non ce l’aveva proprio #-o , ma questo è un altro discorso).

 

Tutte queste cose insieme, mi sembra ovvio che non le potevamo sopportare. :smt093

 

Così, nell’estate tra il quinto ginnasio e la prima liceo, preparammo un piano diabolico :smt074 e lo mettemmo in pratica: messe insieme le mancette, comprammo un fantastico novantino Andrea Pinasco :cool: e, dopo una serie di disavventure intervenute in sede di montaggio (ne dico solo una: smontato il blocco motore, tentammo di bloccarlo nella morsa per lavorarci, e lo criccammo :smt107 ) e di collaudo (alla prima accensione, mi si impennò e finii nei rovi :smt030 ), alla fine il bolide venne pronto: perfettamente vestita da vespetta sfigata, una super performante Vespa Pinasco 90 cc aspettava di raccogliere la sua meritata vendetta nei confronti della perfettina vespina 60 cc. :smt027

Telefonammo a Walter e organizzammo un giretto. La vittima abboccò al primo tentativo: “si si vengo dove ci vediamo?” “sulla strada tra Nerviano e Parabiago, all’altezza del ponte sul Villoresi”, risposi io, ridendo sotto i baffi e dandomi di gomito con Mario: era un rettilineo di 4 km, perfetto per buttare giù tutta la straripante potenza del 90 cc Pinasco. :cool::cool::cool:

 

Arrivammo all’appuntamento un bel quarto d’ora prima del pattuito, le mani sudate per l’emozione, il cuore a mille come prima di un’interrogazione importante. “Sei pronto?” “Sono pronto.” “Mi raccomando, parti piano, lo lasci andare avanti e poi apri tutto e lo passi a fuoco, hai capito?” “Ho capito, ho capito”. :smt032

 

 

Ecco, mentre noi ci dicevamo queste cose, puntuale arrivò Walter. Con una Laverda Zundapp 125 :shock: :shock: :shock: nuova fiammante: “L’ho ritirata ieri! E’ bellissima!”

 

Continua (forse)...

Link al commento
Condividi su altri siti

Come è andata a finire?

Va bè, quel giorno facemmo finta di niente e lo passammo praticamente tutto ad ammirare la sua LZ125, a quei tempi veramente il massimo che un sedicenne poteva avere.

Poi, a distanza di qualche mese, anch'io comprai il 125: Cagiva SST, il massimo per un sedicenne tamarro: prestazioni decisamente inferiori al Laverda raffreddato ad acqua o al Benelli bicilindrico, ma ottima ciclistica e aspetto lievemente "custom", che piaceva molto alle mie compagne di classe :-D

Mario, che aveva un anno più di noi (si era affezionato al quarto ginnasio e l'aveva ripetuto 2 volte :mrgreen: ), non compro il 125, ma aspettò i 18 anni per comprare direttamente la macchina.

 

Qualche anno fa, abbiamo festeggiato con una pizza i 25 anni dalla fine del liceo: chi ha organizzato tutto è stato Walter, che adesso ha una moglie e due figli, fa il dirigente nell'azienda dove ha trovato lavoro poco dopo essersi laureato, abita a 5 minuti dall'ufficio. Insomma non è cambiato niente: era un perfettino allora, è un perfettino adesso. Una gran brava persona, ma non ha mai capito niente di moto :mrgreen: : a 18 anni suo papà gli comprò il Morini 350 sport (quello coi semimanubri e il cambio a destra, se non ricordo male), ma lui lo vendette perchè non piaceva alla fidanzata e si comprò la macchina... #-o

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Chi sta navigando   0 utenti

    • Nessun utente registrato visualizza questa pagina.
×
×
  • Crea Nuovo...