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Qui da noi non se ne sta praticamente parlando, ma in Gran Bretagna, dove la sensibilità e la coscienza verso certi diritti è molto più radicata, le nuove normative che l'Unione Europea punta ad introdurre a partire dal 2014 sono state accolte come una grave violazione delle libertà personali.
Tali normative dovrebbero unificare le patenti moto a livello continentale e rendere obbligatoria l'adozione dell'ABS su tutte le moto (e fin qui, come si suol dire, tutto bene) ma anche introdurre vincoli fortissimi alle possibilità di intervenire sulla propria moto. Una di tali norme prevede l'adozione di sistemi di diagnostica onboard in grado di rilevare la presenza di parti on originali, e segnalare un codice d'errore fino al momento in cui l'"anomalia" non viene rettificata da parte di un concessionario.
Inoltre, malfunzionamenti anche secondari potrebbero venire registrati con codici interpretabili solo da un concessionario (scordatevi le spie autoesplicative, per capirci...), impedendo di fatto qualunque forma di manutenzione ed assistenza domestica o fai-da-te. Qualche proposta più estrema prevede anche la possibilità che il mezzo si spenga e impedisca l'avviamento fino all'intervento di un tecnico autorizzato. E considerando che il concetto di base dei legislatori dell'Unione Europea è quello di impedire modifiche a tutto il "powertrain", ovvero il sistema di propulsione del veicolo, qualcuno teme che il concetto possa comprendere tutto quanto va dal motore alla gomma posteriore. Addio cambi gomme, addio sostituzione ammortizzatori, addio cambio catena, eccetera eccetera.
Vi invitiamo a tenere d'occhio MCN, e magari a seguire la questione. Citando Farrell, "possiamo chiederci se queste proteste avranno un'utilità, ma possiamo essere sicuri del fatto che se non facciamo nulla qualcosa succederà...". La rivista britannica, assieme al MAG (Motorcycle Action Group) e alla federazione motociclistica britannica sono riusciti ad organizzare una manifestazione di protesta che ha riunito a Bruxelles motociclisti britannici, belgi e francesi. La prossima volta, magari, ci sarà anche qualche italiano...