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MT Series Club Italia in Andalusia per la presentazione del nuovo Michelin Road 5


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Giorno 1 - giovedì 22 febbraio

 

Parto da casa in mattinata con destinazione Linate dove incontrerò il buon Fabio del servizio Marketing B2C di Michelin Italia, dal quale è partito l'invito a partecipare a questa presentazione internazionale ed al quale è doveroso - all'inizio di questo racconto - rivolgere il nostro ringraziamento ed apprezzamento per l'organizzazione dell'evento.

 

Tappa a Madrid dove incontriamo altri compagni di viaggio e infine a Siviglia, dove formiamo l'intero gruppo di "infleuncer" italiani che è composto, oltre che dal sottoscritto:

  1. Davide in rappresentanza di Ting'avert
  2. Gianluca in rappresentanza di Quelli dell'elica
  3. Davide in rappresentanza di daidegas
  4. Marco in rappresentanza di travelbike
  5. Luca in rappresentanza di dimensioneguida

Oltre a noi sono presenti altri motociclisti francesi, spagnoli, inglesi, olandesi, greci, tedeschi.

Sistemazione nell'hotel NH, catena internazionale molto valida.

 

Come sempre accade fra motociclisti, anche appena conosciuti, il tempo di sistemare le valigie nelle confortevoli camere singole e via a fare casino, a passeggio nel centro, sul lungo fiume di Siviglia con prima tappa al bar dello struscio con cerveza Cruzcampo.

In serata, con Susanna - guida dell'agenzia del posto che cercava senza speranza di far apprendere qualche nozione culturale sulla sua città - passeggiamo per il centro molto carino di Siviglia e ceniamo a base di tapas e vino tinto in un buon ristorante.

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Giorno 2 - venerdì 23 febbraio

 

Partenza mattina presto per raggiungere il circuito di Montebianco, base della presentazione e dei test dello pneumatico. Sul pullman, il gruppo italiano si distingue dalle fila posteriori con cori e schiamazzi vari. La nostra interprete all'inizio si vergognava ma alla fine rideva con noi.

 

Giunti in autodromo, troviamo diverse moto ad aspettarci: Kawasaki, Honda, Yamaha, Aprilia, Triumph e BMW, per la maggior parte naked e qualcuna turistica come la nostra Tracer900.

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Partecipiamo ad un briefing di presentazione del progetto Road5, durante il quale un dirigente Michelin e i tester che hanno sviluppato lo pneumatico ci spiegano le caratteristiche di base del nuovo pneumatico.

Il 1° Michelin Pilot è nato nel 2002 e in questi 15 anni lo sviluppo è stato costante. Il Pilot Road4 è stato sicuramente un punto di riferimento del mercato sport-touring e la sfida per la 5^ generazione era di migliorare ogni sua caratteristica.

Ciò che continuamente tengono a sottolineare del Road5 è la sua aderenza sul bagnato anche con gomme usurate. Ci spiegano che ciò è stato reso possibile grazie alla combinazione della tecnologia bimescola 2CT all'anteriore e 2CT+ al posteriore, al nuovo disegno del battistrada ed all'uso di elastomeri esclusivi Michelin nella costruzione della carcassa. E' stato eseguito un blind-test con pilota sulla stesa moto con gomme diverse senza che lui sapesse quali gomme stava usando ed i risultati hanno dimostrato che questo nuovo pneumatico fornisce il miglior grip sul bagnato da nuovo e conferma le sue performance sul bagnato lungo tutta la sua vita.

Giustamente, per il target di motociclista al quale è rivolto (sport-toruring) il kilometraggio, la prestazione costante per tutta la sua durata e l'aderenza in ogni condizione rappresentano le doti principali da ricercare.

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Ci dividiamo in quattro gruppi che si alterneranno: durante la mattina Fun to Ride - guida su strada - su un percorso di ca. 150 km per apprezzare l'handling, la silenziosità, il comportamento sulle strade di tutti i giorni. Al pomeriggio, workshop sul bagnato e giri in pista asciutta per testare l'aderenza in ogni condizione.

La pressione delle gomme, vista anche la temperatura freschina (iniziamo la mattina con 6°, durante la giornata il sole caldo del Sud della Spagna alza le temperature fino a 18°) verranno mantenute a 2,5 ant. e 2.9 post.

 

Il nostro gruppo, insieme agli spagnoli, ha la fortuna di avere come tour leader Dominique Sarron, ottimo pilota degli anni '80-'90 con alcune gare vinte nel motomondiale 250 e 500.

A me è capitata, dopo la corsa ad accaparrarsi la moto preferita, una MT07. Visto che la conosco abbastanza bene, ciò mi ha consentito di avvertire al meglio le sensazioni trasmesse dal Road5. Maciniamo i primi km ad andatura tranquilla lungo le belle colline intorno al circuito, durante la quale apprezzo la silenziosità e la capacità di copiare le asperrità del terreno.

Arrivano le curve !! Freni e senti lo pneumatico schiacciarsi; spingi sul manubrio e la moto scende in piega decisa ma senza cadere; freni in curva e l'effetto raddrizzante - fisicamente non eliminabile - è appena avvertibile; in piega avverti stabilità e sicurezza; in accelerazione in uscita dalla curva non si scompone e sono sicuro non perchè la MT07 ha "solo" 75 CV.

L'andatura di Sarron con BMW K1200R aumenta; la Tuono, la Speed Triple e il Kawa Z1000 si accodano e io li inseguo con la piccolina che non delude. Lo pneumatico non mostra alcun cedimento anche nelle curve più impegnative o nelle frenate più decise. Ci divertiamo un altro pò fino a quando rientriamo in circuito per il pranzo.

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Nel pomeriggio erano previsti due workshop duranti i quali dovevamo eseguire due esercizi sul bagnato.

Abbiamo ripetuto tre volte ogni esercizio, prima con una Street Triple e poi con una MT10, tutte con ABS.

Per verificare l'aderenza dello pneumatico, il primo esercizio consisteva nel percorrere un tratto di pista dritto appositamente bagnato (non allagato), arrivare ad un cartello di riferimento alla velocità di 110 km/h e iniziare a frenare forte fino a 10 km/h (senza fermare completamente la moto perché si innescano altri fenomeni - lo stopping - che non interessano) prima di una altro cartello di riferimento. Ho avvertito l'ABS solo in una occasione, la terza con la MT10, quando ho aumentato la velocità ed ho iniziato a frenare a 140 km/h, altrimenti la moto si fermava ben prima del secondo cartello di riferimento. Ciò significa che, bagnato o meno, la capacità di arresto e lo spazio di frenata con questo pneumatico sono eccellenti.

 

Il secondo esercizio consisteva nell'arrivare a 90 km/h sempre sul bagnato ad un cartello di riferimento, iniziare a frenare per poi rilasciare i freni in prossimità di un secondo cartello di riferimento dove occorreva eseguire una manovra di evitamento ostacolo (un sx-dx repentino) fra i birilli e dopo accelerare. Anche in questa occasione, nessun problema a ennesima ulteriore conferma che il limite della moto/gomma è sempre molto superiore alle nostre capacità ed il nostro istinto ci trattiene molto.

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Dopo questi workshop, ci apprestiamo ad entrare in pista: tre giri con la Ducati SuperSport 939 e tre giri con la BMW S1000XR.

Purtroppo il tempo non è stato sufficiente per imparare a conoscere la pista e spingere per bene, ma è stato sufficiente per capire che questo pneumatico - non progettato per la prestazione pura in pista - non ha nessun problema a essere portato alla massima piega e assicurare ottimo grip. Il suo disegno, infatti, prevede intagli solo fino a un punto della spalla, lasciando slick l'ultimo abbondante centimetro. La mescola in quel punto consente di avere grip più che sufficiente in ogni angolo di piega, ad ogni velocità. Nessun problema in frenata, ma d'altronde non ne ha sul bagnato, figuriamoci sull'asciutto.

L'unica riserva che personalmente mi rimane - perché non è possibile replicare certe condizioni - è la sua tenuta quando le temperature dell'aria, dell'asfalto e dello pneumatico si alzano molto, cioè d'estate magari dopo un pò di minuti di guida intensa.

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Al termine delle prove, uno dei tester/collaudatori cha hanno partecipato alla realizzazione del Road5 ha eseguito una dimostrazione di frenata sul bagnato utilizzando sulla stessa moto un Road4 nuovo ed un Road5 usato.

I risultati del test hanno rivelato che dopo 5.000 km di percorrenza - all'incirca a metà della sua durata - lo pneumatico Road5 frena sul bagnato meglio dello pneumatico Pilot Road4 nuovo.

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Ho capito bene ?! Il Road5 assicura le prestazioni che ho verificato per 10.000 km :roadrage:  Decisamente eccezionale  :goodjob:

 

Stanchi ma felici della giornata trascorsa, torniamo in albergo. Il tempo di una bella doccia e siamo pronti per un'ottima cena in un raffinato ristorante con vista sul fiume Guadalquivir (da noi detto Guadalcanal). Meno male che il pullman ci porta a spasso perché la cerveza e il vino tinto abbonda...

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Giorno 3 - sabato 24 febbraio

La mattina presto inizia il viaggio di ritorno; dopo nuova tappa all'aeroporto di Madrid con acquisto di jamon di pata negra, sono arrivato a casa nel tardo pomeriggio.

 

L'organizzazione Michelin francese per la presentazione internazionale del suo nuovo prodotto di punta del settore moto è stata impeccabile, curando ogni dettaglio e non facendo mancare nulla ai suoi ospiti. Il giorno precedente al nostro la stessa esperienza è stata offerta ai giornalisti del settore. 

La giornata in moto è stata divertente ed istruttiva. Oltre a conoscere un nuovo pneumatico, affidabile e decisamente valido, abbiamo percorso belle strade in ottima compagnia. Le serate sono state molto piacevoli ma con i Motociclisti il divertimento è assicurato.

 

Spero di aver reso l'idea della enorme opportunità che Fabio (ed il nostro Omar) ci ha concesso e di aver descritto al meglio delle mie possibilità le sensazioni tecniche di guida percepite.

AD MAJORA

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