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(TRACER 900) Ho modificato il mono originale


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Guido una Tracer 900 dal 2017.. ho sempre fatto tutto io su questa moto, tagliandi, forcelle, manutenzioni ecc… mi mancava il mono a cui serviva una bella rinfrescata, quale migliore occasione per revisionarlo e migliorarlo?

A Dicembre 2023 ho acquistato 3 ammortizzatori originali usati, 2 da sviluppare, 1 da “cannibalizzare” (il mio regalo di Natale)+ il mio :) 

Ho lavorato su ognuno dei mono, modificando le idrauliche, la camera di azoto nel volume e le pressioni di gonfiaggio, testando sempre tutte le modifiche su strada finchè non ho raggiunto il mio obiettivo, trovare un set-up che funzioni ed avere finalmente un ammortizzatore che trasmetta sicurezza sullo sconnesso e che tenga sempre incollata la gomma a terra!

Vi posto qualche foto dell’intervento che mi ha dato la possibilità di conoscere nei dettagli, il nostro ammortizzatore originale.

 

Si smonta la molla

 

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A molla smontata mi sono divertito a pompare sul mono in morsa… risultato, tra il ridicolo e l’imbarazzante, anche ad estensione tutta chiusa (viene idraulicamente coinvolta anche la compressione per i passaggi olio interni), il mono si comprime con una mano senza particolare sforzo.

Si apre il mono,

sgonfiamolo dall’azoto (altrimenti non riusciamo a togliere l’anello di fermo interno) e facciamo scendere il pistone di tenuta in alluminio, via l’anello di fermo e solleviamo il tutto:

 

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Ci troviamo in mano lo stelo completo, scarichiamo l’olio vecchio:

 

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A questo punto si procedere con la totale apertura degli elementi, è fondamentale farlo, non ci sono soluzioni diverse se vuoi fare un bel lavoro pulito e sicuro.

 

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Apriamo anche il pistone con la tenuta, dove rimane lo sporco più insidioso, (la tenuta è stata sostituita).

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Il dado che tiene il pacco lamellare è ribattuto, si toglie la ribattitura, questa lavorazione crea polvere e truciolo, per questo il mono, comunque, vuole totalmente aperto e ripulito.

 

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Si apre il pistone con le lamelle.

 

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Si inizia il riassemblaggio, stelo in posizione e si inserisce il pistone di tenuta.

Ingrassiamo anche il labbro di tenuta, miglioriamo lo scorrimento e sarà più facile inserirlo sullo stelo.

 

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Adesso arriva una fase cruciale:

Il pacco lamellare del pistone è da modificare, integro le lamelle previste in compressione ed estensione e richiudo il tutto, con loctite e punzonando il filetto, inoltre creo una svasatura nel passaggio sullo stelo, in questo modo stresso meno l’olio durante il suo duro lavoro.

In questo passaggio occorre fare attenzione a tante cose ed eliminare gli spessori giusti per fare spazio al pacco lamelle aggiunto (gli spessori sono rondelle rigide, e non modificano l’idraulica).

 

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Riprendiamo in mano il corpo ammortizzatore e inseriamo il pistone separatore olio/gas, ingrassando la tenuta (togliamo la valvola sennò non lo spingeremo mai in posizione).

Qui c’è un’altra modifica da segnalare, la quota di posizionamento del pistone è cambiata, ora il pistone è un pochino più basso, abbiamo più olio e meno camera di azoto, il vantaggio è doppio:

1 stressiamo meno l’olio durante il suo lavoro e la sua vita,

2 migliore progressione del mono nei ¾ della sua corsa,

riavvitiamo la valvola senza gonfiare nulla (altrimenti ci spariamo il separatore nei denti)

 

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Adesso inizia l’avventura.. inseriamo olio nello stelo, io utilizzo un motul VI400 che, di base, è molto meglio dell’originale.. moooolto meglio! L’ho scelto per le sue caratteristiche ed i valori di viscosità dichiarati.

Non è importante fare un livello, l’olio in più uscirà dal corpo.

Prepariamo il pistone posizionando degli spessori per fare uscire l’aria sul pistone forato.

Le bollicine della foto sono eloquenti.

 

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Ora spingiamo il pistone di tenuta per permettere l’inserimento dell’anello di bloccaggio sul corpo ammortizzatore.

 

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Non vi annoio con le tecniche si spurgo, vi dico solo che questi mono sono completamente e totalmente privi della minima bollicina d’aria, garantito!

 

Prima:

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Dopo:

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Una volta fatto lo spurgo, a stelo esteso, si inserisce lo spillo, l’olio uscirà, deve farlo, si riposiziona l’oring di tenuta e la parte idraulica è conclusa.

 

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Adesso si deve chiudere lo stelo, inserendo tampone, tenuta molla, dado di fissaggio piedino rigorosamente con quote definite e piedino con regolazione estensione tutta aperta (sennò si danneggia il sistema di regolazione).

 

Ci siamo quasi, adesso è il momento del carico azoto alla pressione che ho pensato per questa configurazione, differisce di poco dalle pressioni standard, ma la mia camera azoto è leggermente più piccola.

Quando pressurizzo spingo inevitabilmente il pistone separatore più in alto, ho tenuto conto anche di questo… il separatore è esattamente alla quota voluta.

 

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Eccoli.. questi sono i mono rimasti dai miei test, sono esattamente identici a quello montato sul mio tracer.

Dato che li ho disponibili, se a qualcuno interessano, mi contatti.

Vi garantisco che sarete meravigliati da cosa possono fare.. costano meno di una loro revisione… e adesso  funzionano... inoltre sono riverniciati e ho applicato adesivi più "fighi" :) 

 

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Spero di essere stato utile.

Un saluto da uno smanettone!!

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Grande Manuel, che lavorone sia a farlo sia ad avere la pazienza di postare tutto! Io mi cimento in poche cose (olio, filtri, candele, spurghi vari, trasmissione con annesse madonne, magari sostituisco scarichi e pompe freno; già solo a montare i tubi in treccia ho imprecato non poco!), ma quello che fai te è roba da meccanico esperto! 

Bravo!

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Vi ringrazio per i commenti, nella mia famiglia abbiamo sempre fatto i meccanici, a pochi anni avevo già le mani sporche di benzina… la famosa “super”!

Questo non sempre è sufficiente per definirsi capace, ma ti crea attitudine.

Essere certi di ciò che si sta facendo è essenziale per garantire sicurezza e durata del lavoro svolto, per questo motivo tutti i miei test sono stati fatti solo dopo aver preso consapevolezza che il lavoro fosse eseguito a regola d’arte, senza alcun rischio nel loro utilizzo.

Vorrei proporre a qualcuno di testare uno di questi mono ricostruiti, per avere un feedback esterno, sono della provincia di Reggio Emilia, se c’è un “vicino di casa” interessato mi farebbe molto piacere.

Un saluto.

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Nel week end ho aperto e modificato un nuovo mono, ho anche riverniciato la molla che era nera in precedenza, inserendo una 115k al posto della sua originale.

Adesso da solo il setting è alla seconda tacca di precarico con 1-1/2 di estensione dal chiuso, in due invece sono alla quarta tacca e 1 giro.

Non esiste più che il posteriore affondi a pacco in due, sempre molto sostenuto.

Rimane morbido sui dossi a 35 all’ora ma più secco quando si passa sul tombino infossato nell’asfalto, ma la moto non si scompone mai.

La moto ora finalmente ha un negativo (sag) che permette di copiare molto meglio l’asfalto.

 

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ciao ragazzi,

oggi mi è arrivato il mono di un ragazzo di Padova da portare a step 1.

prima di smontarlo però ho misurato la pressione interna dell'azoto, che da manuale dovrebbe essere 9,8 bar circa...

 

La realtà è che non ci sono nemmeno 8 bar... siamo a 7,5bar misurati con un manometro, non dall'elevata accuratezza cl.2,5.. ma mi posso sbagliare di un 2% non di più.

 

I mono originali non funzionano così... 

 

 

 

 

 

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pacco1.jpg

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press 2 mono elia.jpg

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