01.09.2014 - PRIMO SET-UP SERIO DELLE SOSPENSIONI BY OMAR Era da parecchio tempo che volevo andare a trovarlo per chiedergli qualche consiglio riguardo al set-up della mia moto, ma vuoi per il meteo inclemente, vuoi i continui impicci di natura personale non sono mai riuscito a combinare nulla...fino a ieri. Ad una prima analisi si è subito visto che di regolato non c'era nulla: il mono posteriore andava a pacco subito e le forche ci "dialogavano" malissimo, tornando peraltro in posizione troppo in fretta dopo la frenata ed inficiando pesantemente gli inserimenti in curva a causa dell'errata distribuzione del peso, maggiormente incentrata sul retrotreno. Detto fatto, nel giro di quaranta minuti mi sono ritrovato un altro mezzo: più sostenuta, più reattiva, molto più predisposta a chiudere le curve; avevo tentato ai tempi di seguire le chilometriche discussioni tra lui e Munta per azzardarmi ad eseguire qualche regolazione personale, ma mi perdevo troppo in fretta nel proverbiale sentiero del Bianconiglio. 20.11.2014 - PRIMO SKETCH DEL NUOVO GRUPPO OTTICO POSTERIORE Questo sarà il gruppo ottico che andrà a sostituire il primo prototipo a tre elementi distinti, rifatto in quanto l'incompetente meccanico a cui era stata affidata prima di Andrea ha tagliato male il codone rendendolo disallineato e disarmonico. 19.12. 2014 - ARRIVO DEL NUOVO GRUPPO OTTICO POSTERIORE Arrivato ieri il nuovo e PERFETTAMENTE OMOLOGATO faro posteriore. A differenza della precedente versione - in cui il vecchio gruppo ottico era resinato direttamente sul sottocodone fresato, ndr - questo verrà fissato su una staffa appositamente costruita per essere integrata sul telaietto posteriore, snellendo le eventuali procedure di smontaggio in caso di manutenzione. 07.02.2015 - CONSEGNA DELL'IMPIANTO COMANDI MOTOGADGET Nuova chicca di Nibiru v2: sistema di comandi digitalizzato Motogadget con centralina m-Unit, mini-switches dedicati e cablaggi nascosti nel manubrio. Sostituirà anche il pannello fusibili, quindi massima pulizia, efficienza e funzionalità. 20.02.2015 - ARRIVO DEI PEZZI CARROZZERIA RIVERNICIATI Mascherina copri-regolatore, i tubi dell'olio e il relativo serbatoio verniciati. Fine dei componenti cromati, tutta la moto ora è satinata. 27.05.2015 - TEST DRIVE NIBIRU V2.0 COMANDI: il nuovo sistema è una manna. Morbido, preciso, a prova di interdetto ed assolutamente d'impatto, il manubrio è pulitissimo e senza fronzoli, come piace a me. Qualche piccolo problema nell'azionare la freccia destra, dovuto essenzialmente alla presenza della grossa nottola del gas rapido. GAS RAPIDO: la scelta più azzeccata, un quarto di giro in meno della manopola e doso la potenza con una precisione millimetrica, spettacolare sia nell'uso sportiveggiante che nella guida tranquilla. Il polso ringrazia. PEDANE: belle solide e dal giusto feeling, i trasferimenti di carico sono molto più semplici e percepisco molto meglio i movimenti dei leveraggi di frenata e cambiata. Unico appunto la scelta dei cuscinetti peri braccetti delle leve, che si muovono leggermente a destra e a sinistra, ma nulla che non si possa sistemare. 19.10.2015 - RIMESSAGGIO INVERNALE E PRIMI PEZZI ORDINATI Dato che è sempre stata sviluppata la parte estetica, quest'anno si cambiano le carte in tavola: kit di trasmissione con passo 520 composto da corona Supersprox Stealth da 40 denti (+1), pignone Supersprox alleggerito da 17 (standard) e catena EK ThreeD 520Z. 21.04.2016 - NIBIRU V3.0 Stilisticamente non è cambiata molto, a parte i parafanghi in carbonio originali Yamaha e il convogliatore aria sx (sempre in carbonio, ma verniciato nel colore della moto) le modifiche di quest'anno sono andate più sulla "sostanza", con una certa soddisfazione del nostro @Superbiker. Abbiamo quindi aggiunto: batteria agli ioni di litio; kit di trasmissione completo passo 520 (in sostituzione del 530 originale) con catena ThreeD 520X, corona 40 denti e pignone da 17 Supersprox; bulloneria in titanio varia per il suddetto kit; dado perno ruota in titanio della Gilles Tooling; frizione rinforzata Barnett; corpi farfallati da 42 del buon Fusaroli; manubrio drag-bar Rizoma. TRASMISSIONE: con il nuovo kit alleggerito e riportato a valori "quasi standard" è di una progressione eccezionale, sale su fino a 5000 giri in scioltezza e ha perso molto nervosismo dovuto dal vecchio pignone -2 (si, ho scoperto che il precedente proprietario aveva sostituito l'originale dopo quasi 4 anni che ce l'ho, è stato molto imbarazzante); CORPI FARFALLATI: grazie alle manine d'oro del Fusa e ai suoi nuovi corpi, il sound è pazzesco, scuro e gutturale. Se prima già non era "mediamente educato" adesso ne combina di ogni: ruggisce, rantola, sputa, gorgoglia e scoppietta. Da fermo si possono praticamente contare i "respiri" al minimo, sembra una cosa viva. DRAG BAR: Il nuovo manubrio è abbastanza estremo, ma lascia le spalle larghe e non mi fa formicolare (per quel poco che l'ho provata) le mani, ottima cosa. FRIZIONE BARNETT: meno morbida dell'originale ma molto più precisa, nessun accenno di slittamento e trasmissione della potenza sempre costante e puntuale. 23.05.2016 - ARRIVO/MONTAGGIO/IMPRESSIONI CAMBIO ELETTRONICO TRANSLOGIC Finalmente è arrivato anche il cambio elettronico Translogic. Ritirata Sabato sera la moto da Andrea, ho girato per un'oretta buona cercando di farci la mano. Premetto subito che il modello montato sulla mia moto è un iS4 a 4 canali: questo perchè la 01 ha due candele per cilindro, quindi il modello iS2 a due canali (pensato per i bicilindrici con singola candela per cilindro) non avrebbe mai funzionato sull'Orco. Differenze sostanziali non ce ne sono, salvo che il primo si attiva dai 3000 giri in su, il secondo a 2500; in effetti sulla 01 quei 500 giri in meno avrebbero forse fatto la differenza in un uso "da passeggio", ma il Translogic per sua natura non è decisamente portato ad essere utilizzato in maniera blanda. Comportamento su strada: aggressivo, preciso e immediato. Il passaggio prima/seconda è quello che dà la "botta" in cambiata maggiore, per poi stemperarsi e risultare più fluido man mano che si sale di marcia; il meglio comunque lo dà dai 3500 giri in su. Eccezionale l'immediatezza della cambiata e il sentire la coppia dell'Orco scaricata in maniera continua in tutti e cinque i rapporti. 28.05.17 - NIBIRU V4 Prime foto della creatura nella sue versione numero 4. L'intero impianto frenante è stato sostituito con uno più performante firmato dalla svedese ISR: pinze anteriori monoblocco Big Six a 6 pistoncini, pinza posteriore monoblocco a 4 pistoncini, dischi anteriori flottanti da 330mm al posto degli standard da 320, disco posteriore flottante da 267mm (come l'originale), pompe freno, freno posteriore e frizione dedicate e l'immancabile staffa realizzata dal pieno ideata sempre dal Superbiker di cui sopra. Un modulatore frizione della Discacciati è stato inoltre reso indispensabile per l'azionamento della pompa frizione, a causa del suo interasse particolare. A trasmettere la pressione necessaria al funzionamento dell'impianto è stato realizzato un kit ad hoc Frentubo Carbotech, sapientemente posizionato per risultare il meno invasivo possibile. Difatti nella parte anteriore una staffa sottopiastra ricavata ad hoc ospita uno sdoppiatore della DePretto Moto, mentre al posteriore il tubo è stato fatto passare sotto il forcellone, migliorando notevolmente l'effetto di pulizia estetica. Gli switch necessari all'azionamento della luce di stop sono stati posizionati rispettivamente dietro il sopraccitato sdoppiatore e all'interno della paratia di plastica posta dietro il motore. Tutti i nuovi componenti sono stati fissati con bulloneria in titanio grado 5. Veniamo quindi al manubrio. Già il lavoro eseguito l'anno scorso da Andrea è risultato splendido, ma quest'anno l'asticella è stata prepotentemente calciata verso l'alto: nessun collegamento elettrico è più visibile dall'esterno, tutti i comandi passano direttamente dal manubrio nei riser con dei fori passanti realizzati ad hoc. Risultato: visibili solo i cavi di acceleratore, freno e frizione. Un lavoro veramente titanico, ma che lascia veramente senza parole. Per quanto riguarda l'estetica vera e propria nulla è stato stravolto, ma solo svecchiato: tutta la fibra di carbonio adesso è in finitura opaca... e due nuovi punti di illuminazione sono prepotentemente apparsi nei copricannoni. Ho solo una foto scattata da me durante il raduno in Francia, ma posso garantire che la cosa ha suscitato un certo scalpore, nel bene e nel male. Quindi... moto un po' da giostraio, ma per salvaguardare la faccia si può spegnere tutto mediante l'apposito tasto sul manubrio. Last but not least, abbiamo rimosso il servomotore dell'EXUP, bloccato quest'ultima in posizione di tutto aperto e aggirato l'insorgere del segnale d'errore con un modulo elettronico apposito. Anche qui meno cavi, meno peso, meno patemi. 09.07.2017 -TEST DRIVE NIBIRU V4.0 COMANDO FRIZIONE: è bello gnucco a causa del famoso interasse particolare di cui parlavo nel post precedente; trattasi di un 15,87 x Y, dove Y è deciso dal pilota variando l'interasse di leva agendo su una ghiera regolabile su 11 posizioni. Anche in posizione di "tutto aperto" quindi, il meccanismo non è una piuma e solo la presenza dell'attuatore della Discacciati ha permesso un buon funzionamento dello stesso. Inutile dire che per uno come me che ha le dita relativamente corte non è proprio un toccasana nel lungo periodo, l'indolenzimento delle falangi è da mettere in preventivo. Nonostante ciò regala una modulabilità da primato, con una sensibilità all'innesto incredibilmente precisa e progressiva. POMPA FRENO E IMPIANTO ANTERIORE: la pompa freno anteriore - interasse 17,5 x Y - non si porta dietro l'handicap della sorella di sinistra. Combinata con le Big Six ed i dischi flottanti da 330mm, fornisce una combo di micidiale efficacia: prima tra tutte, come sopra, risalta l'incredibile modulabilità d'azionamento, che permette di dosare al grammo la potenza frenante trasmessa all'anteriore. E qui si apre un capitolo a parte, perchè quanto a mordente non si finisce più. Letteralmente. Premetto, non mi considero e non sono affatto un tipo a cui piace tirare le marce e guidare aggressivo (anzi, semmai proprio il contrario!), ma in quei rari attimi in cui mi concedo una tirata feroce e DEVO frenare aggressivo... ci si rimane di sasso. Una decelerazione assolutamente impressionante - il processo inverso dell'Enterprise quando entra in velocità warp, se mi passate il termine - ma controllabile fino all'ultimo spasmo, al punto da sentire praticamente quando l'anteriore sta per andare in bloccaggio... ed io non è che sia proprio tutto 'sto feeling e guida sopraffina, credetemi. Con l'impianto frenante di serie - magari scendendo dai tornanti dopo una giornata intera a spasso - percepivo nettamente la fatica e il fatidico "effetto polmone" dovuti ad utilizzo prolungato dei componenti. Adesso la moto non fa un plissè, fresca come una rosa dall'inizio alla fine, con surriscaldamenti minimi complici le operazioni di sovradimensionamento e l'adozione dei tubi in fibra di carbonio. POMPA FRENO E IMPIANTO POSTERIORE: della pompa freno e del comparto frenante posteriore ho meno da dire, ma sicuramente non per demerito: il disco da 267mm (come l'originale ma completamente flottante) e la 4 pistoncini contrapposti fanno il loro sporchissimo lavoro, per portarle a bloccaggio nonostante la potenza superiore bisogna proprio volerlo e cercarlo, schiacciando con decisione il comando. In caso contrario il comportamento è perfettamente fluido e dosabile, fa quello che vuoi come lo vuoi. Ineccepibile. CONSIDERAZIONI RANDOM E ASPETTI NEGATIVI: in realtà non c'è molto da scrivere, ciò che si nota guidando la moto ora è che - per uno della mia "stazza" - è diventata molto più diretta e fisica (l'azionamento del comando frizione, ndr), ma francamente è una cosa che mi piace, le dà carattere: arrivi a casa la sera cotto e con le falangi intorpidite dall'uso intensivo, ma le soddisfazioni ci sono tutte. C'è un altro piccolo problema legato essenzialmente alle dimensioni dei dischi e delle pinze anteriori, che impediscono uno sfilamento agevole a meno che non vengano prima allentati i primi per permettere alle seconde di uscire senza toccare il canale del cerchio. La vera pecca delle ISR è però... il rumore. Fischiano da matti, un concertone. A meno che uno non sia una specie di staccatore assassino alla Davies e le tenga sempre in temperatura non c'è modo di farle smettere. Stiamo valutando lo smussamento delle attuali pastiglie (dopo averne già cambiate un paio di diversa mescola) unito all'applicazione di un lievissimo velo di pasta di rame, se anche così non funzionerà andremo di organiche, che pare risolvano il problema in maniera definitiva e risulterebbero comunque all'altezza dell'impianto dato il suo sovradimensionamento. 26.08.2018 - NIBIRU V5.0 Ed eccoci finalmente al log della versione 5.0 del mio Orco. Non ci sono stati lavori "drastici" come gli scorsi anni (a parte uno), direi che quindi si è trattato di un affinamento generale di tutto il buon lavoro fatto precedentemente. Innanzitutto - grazie ai contatti e al personale supporto avuti da Luca del Concessionario Ufficiale Yamaha TwinsBike di Milano - la moto ha finalmente un impianto di scarico completo degno di questo nome: realizzato come modello one-off dalla SC-Project, è un 2-1-2 che ricalca il girotubi originale. Come sugli Akrapovic, i primi 15cm sono stati realizzati più stretti per mantenere la giusta contropressione per favorire la peculiare coppia ai bassi del nostro motorone. I terminali sono gli Akrapovic Stage I originali, opportunamente rifondellati per accordarsi ai tubi maggiorati scelti per la costruzione dell'impianto. In più sono stati realizzati due innesti supplementari per sonde lambda e termocoppie, un paio per ciascuno dei cilindri, permettendo in seguito una mappatura ottimale dell'intero sistema. In secondo luogo si è deciso di ri-anodizzare tutti i componenti in alluminio ricavati dal pieno, optando questa volta per una livrea satinata che meglio si accorda allo stile generale della moto. Grande profusione di viteria in titanio è stata utilizzata anche questa volta, in sostituzione di quella standard di pedane, copripignone, paracalore dell'impianto di scarico e comando del gas rapido. Anche i crash-pad della GSG - acquistati giusto un paio di giorni prima - hanno ricevuto lo stesso trattamento. Anche le sospensioni hanno subito un piccolo upgrade, sostituendo le molle forcelle/mono originali con dei componenti HyperPro, decisamente meglio calibrati per il mio peso ed esigenze. Con grande scorno di @Superbiker, però, per il mono ho optato per la molla in colorazione nera al posto del violaccio standard. Better luck next time. All'impianto elettrico è seguito l'upgrade più inutile e scenografico: la sostituzione della m-Unit utilizzata per il controllo comandi con la sua versione più evoluta, la m-Unit.blue. Come si può desumere dal nome, possiede un modulo Bluetooth interno che - sincronizzato col mio cellulare e collegato al suo GPS, oltre a possedere un sensore di velocità tutto suo - permette di utilizzarlo come chiave wireless per lo sblocco dell'antifurto e visualizzare in tempo reale voltaggio della batteria, posizione della moto, logbook della manutenzione ordinaria, strade percorse e diagnostica dell'intero impianto elettrico. Se qualcosa non funziona o va in corto, un messaggio appare immediatamente sullo schermo indicandomi la provenienza del guasto. Oltre a ciò posso accendere da remoto praticamente qualunque componente elettrico della moto, dalle frecce, allo stop, ai fari e alla illuminazione perimetrale. Ci sono altre funzioni molto interessanti che si possono sbloccare, ma per il momento ci siamo limitati a queste. Last but not least - lo splendido lavoro di mappatura eseguito da Christian di Piasini Engineering, con cui siamo felicemente convenzionati da anni. La cura, l'attenzione, la competenza e la cortesia dimostratemi sono difficilmente descrivibili, perciò vi lascio semplicemente con le foto della moto al banco ed il risultato finale ottenuto.